Casalnuovo, continua la protesta degli inquilini di via Benevento

Vanno avanti le agitazioni degli inquilini delle Palazzine di via Benevento a Casalnuovo che vedono passare i giorni senza che si riesca a trovare una concreta risoluzione riguardo l’annosa questione degli sfratti delle loro abitazioni. Situazione che è degenerata nelle ultime due settimane, ma che va avanti da almeno un paio di anni, dal momento in cui ci furono le prime occupazioni che comunque risalgono a quattro anni fa. Per le forze dell’ordine, e per il magistrato (dottoressa Bianco), si deve procedere allo sgombero degli stabili, in quanto occupati abusivamente, e la data che trapela sembra essere quella del 15 marzo prossimo.
Gli occupanti, intanto, non mollano e, anzi, fanno sapere che la loro protesta andrà comunque avanti nel caso non si dovesse trovare una soluzione alla “questione casa”.
“Non abbiamo un posto dove andare, siamo senza un posto fisso di lavoro, e dalla sera alla mattina non ci possono sbattere in mezzo ad una strada” dicono dalle parti di via Benevento. Dagli ambienti del comune invece fanno sapere di non poter intervenire in alcun modo per evitare lo sfratto e di avere in ogni caso “le mani legate” perché la decisione di dover mettere alla porta gli abitanti delle palazzine non dipende dalla loro volontà e che, in ogni caso, non ci si può opporre alla decisione della magistratura. Per l’assessore alle politiche sociali del comune di Casalnuovo, Corcione, l’unica soluzione può essere quella di recuperare tempo cercando di individuare soluzioni tampone che purtroppo, al momento, non sembrano esserci: “Credo che si arriverà, purtroppo, in tempi brevi allo sgombero – inizia l’assessore – e per quanto ci concerne non possiamo far nulla oltre a far sì che il tutto si svolga senza intoppi e senza problematiche relative alla viabilità. Sarà sicuramente nostra competenza quella di garantire tutto il supporto possibile in ambito sociale, con gli assistenti sociali per i bambini e per i minori, ma oltre a questo possiamo fare ben poco”. A preoccupare in particolar modo è la situazione delle venti famiglie occupanti (oltre sessanta bambini e circa una decina di invalidi).
“Anche se sembrano cozzare due diritti – continua Corcione – quello della proprietà privata da parte dei proprietari delle palazzine da una parte e quello di avere un tetto dall’altra, ci troviamo in una posizione che non sembra avere via di uscita.
Sul territorio di Casalnuovo non ci sono delle abitazioni che possano essere destinate a queste famiglie e soprattutto non c’è stato un piano casa da oltre venti anni”.
Vincenzo Rea

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