Il neo commissario Alberto Carotenuto è già al lavoro. Un sopralluogo sull’area che ospiterà il termovalorizzatore di Napoli est è stato il suo primo intervento. Subito una difficoltà è apparsa chiara: l’impianto sorgerà nella stessa area del depuratore, e sarà necessario spostare l’elettrodotto ad altissima tensione che la attraversa. Carotenuto ha già contattato Terna per essere informato, tra l’altro, dei costi dell’operazione. Un’altra difficoltà è rappresentata dal fatto che la zona è attraversata anche da un canale che porta i reflui trattati dal depuratore alla condotta del porto: anche in questo caso potrebbe essere necessario uno spostamento, anche se si farà di tutto per evitarlo. Il commissario ha inoltre chiesto a Neam, la società composta da Sapna e Asia (le società di Provincia e Comune) il disciplinare tecnico della gara d’appalto. Questo sarà poi esaminato dalla commissione di esperti che il governatore Caldoro dovrebbe nominare in tempi brevissimi, come previsto dalla legge approvata lo scorso 24 gennaio. L’imperativo è fare presto. L’imminente chiusura della discarica di Chaiano e l’impossibilità dichiarata del presidente della Provincia Cesaro di individuare nuovi invasi, rendono infatti urgente l’avvio dei lavori del termovalorizzatore. Per ora, si continuerà a portare i rifiuti anche fuori regione, con forti ricadute sulle finanze pubbliche. Le tariffe di Caserta e Avellino sono in fatti più care rispetto a quelle napoletane. Nel Casertano si arriva a spendere 140 euro per smaltire una tonnellata di spazzatura. In altre regioni si arriva a pagare anche 150 euro. Con aumenti in arrivo. Un dato è emblematico: per portare in giro le 800 tonnellate di frazione umida prodotta dagli stir si spendono 100 mila euro al giorno.
Antonio Averaimo