Ed è proprio a lui che abbiamo chiesto un parere su quanto sta avvenendo a Volla tra consiglio comunale, dichiarazioni alla stampa e pubbliche riunioni politiche. «Ci è sembrato di vivere nella fiaba di Alice nel paese delle meraviglie in cui l’ovvio è incerto e le sicurezze sono l’esatto contrario. Ogni fazione politica consulta la sfera di cristallo e nell’ assise pubblica di turno si rendono note le profezie. Io, da buon commerciante e con i piedi saldi per terra, non posso fare a meno che fidarmi degli elaborati di piano, visto che il redattore ne giura la conformità alle leggi vigenti. Uno come me che vive la gente per i tre quarti della sua giornata, non ha potuto fare a meno di captare il clima di incertezza, di sconforto e addirittura di allarme che serpeggia tra i miei concittadini. Un clima pesante che viene alleggerito dal barlume di speranza che viene dal nuovo strumento urbanistico per dare un po’ di respiro alle imprese ed all’economia locale. Ed è proprio perche mi capita di soppesare tali stati d’ animo che voglio levare il mio appello alla politica, non mi interessa il colore o il ruolo, ma dico: bisogna fare presto».
Il Puc in genere è inteso come quello strumento che permette o impedisce di costruire. In che modo può essere di interesse per l’economia in genere?
«Veda, da buon ascoltatore delle varie polemiche sollevate, mi sembra che si sia perso di vista l’obbiettivo primario per cui si decide di far redigere un nuovo piano regolatore, che dovrebbe essere inteso non solo come strumento per la cementificazione, (vuoi che la faccia il singolo cittadino o l’imprenditore edile), ma anche come lo stencil per le opere pubbliche (strade, parcheggi, edifici ad uso pubblico) ed infrastrutturali, e la buona politica fatta da degni rappresentanti che si fa carico di tali realizzazioni.
Tutto questo é il motore della economia reale, la messa in circolazione del risparmio e la giustifica agli investimenti pubblici e privati. Io da rappresentante di categoria (delle imprese in attività produttive), sento il dovere di lanciare tale appello. La rapida adozione del nuovo piano urbanistico sarebbe l’unica cosa sensata che ci permetterebbe di iniziare a rimetterci in carreggiata, in un momento storico profondamente buio che vede buona parte delle imprese parcheggiate a lato, in attesa di essere rimosse dal carro attrezzi, mi voglio ripetere: fate presto prima che passi.
Giacomo Giarraffa