A partire da giovedì 3 marzo 2011, il Centro di Salute Mentale di Scafati (Sa) è stato riaperto. E’ quanto emerso dall’ultima circolare dell’A.S.L. di Salerno, che ha ottemperato alle richieste e alla mobilitazione della cittadinanza scafatese, impegnata in questa battaglia da quando, nel mese di settembre dell’anno 2009, la struttura fu chiusa, così ignorando le esigenze di tutte quelle famiglie che si sono viste negate e fortemente compromesso e compresso il fondamentale diritto alla salute, che la nostra Costituzione garantisce e tutela nei propri principi fondamentali ed inderogabili.
Sin da allora, l’associazione di promozione sociale “Aliunde” di Scafati (Sa) si era fatta promotrice di una azione di sensibilissazione popolare, volta alla riapertura del centro di Via della Resistenza, attraverso una petizione ed una raccolta di firme, che, alla fine, dopo tanto lavoro e sacrificio, ha prodotto i risultati tanto attesi.
A partire dall’anno 2000 e fino al mese di settembre dell’anno 2009, il servizio del Centro Salute Mentale ha risposto alle esigenze della città di Scafati (Sa) con alta efficienza professionale, dotata di servizio ambulatoriale, domiciliare e di pronto soccorso, aiutando non solo soggetti con particolari handicap, ma rappresentando altresì un importante sostegno per tutti quei cittadini che richiedevano un conforto psicologico: depressione, sostegno per incomprensioni familiari, assistenza psicologica ai malati terminali.
Ancora una volta, la mala gestio dell’affare Sanità aveva portato l’ennesima restrizione ad un’assistenza sanitaria di fondamentale necessità, da svolgersi necessariamente sul territorio dell’agro nocerino – sarnese.
Poiché, in casi come questo, a pagare è sempre il cittadino, l’associazione di promozione sociale “Aliunde”, attraverso la propria azione di sensibilizzazione, ha voluto raccogliere le voci di tanti malati, anziani, famiglie e giovani che necessitavano indispensabilmente di questo servizio, dando così voce a tutti quei cittadini scafatesi, che fino ad oggi nessuno ascolta, persone lasciate oramai nel dimenticatoio.
Grazie a circa tremila firme, sottoscrizioni che stanno a testimoniare il bisogno, la necessità, la volontà di tanti scafatesi che hanno chiesto alle istituzioni una risposta, un aiuto, un intervento e che sono state raccolte nel corso di poco più di un anno, l’associazione “Aliunde” è riuscita nel suo intento di fare riaprire la struttura.
«La forza della società civile scafatese ci ha dato energia e coraggio per credere e lottare per i nostri sacrosanti diritti – ha esclamato un raggiante Carlo Dardo, presidente dell’associazione “Aliunde” – che nessuno può mai toglierci. Consapevoli delle difficoltà che sta attraversando la Sanità in Campania, siamo ugualmente riusciti a trovare una soluzione, grazie al confronto e al dialogo con i dirigenti dell’A.S.L. ed i medici del servizio. Anche se la struttura sarà aperta solo alcuni giorni della settimana, abbiamo dato una risposta concreta ad un servizio richiesto da tantissimi cittadini scafatesi».
Antonio Pollioso