“The world as I see It”, titolo originale dell’opera del grande scienziato tedesco Albert Einstein, costretto, a causa delle feroci leggi razziali hitleriane, ad emigrare negli Stati Uniti d’America. Il romanzo fu pubblicato per la prima volta in Germania nel 1934, e subito tradotto per il pubblico americano, desideroso già da subito di scoprire come la pensava lo studioso ebreo, di cui già tanto avevano sentito parlare. Infatti, per la prima volta Einstein non affronta argomenti di carattere scientifico, ma fa sentire la sua autorevole voce su temi importantissimi, quali la pace nel mondo, la necessità della riduzione degli armamenti, la questione antisemitica.
Il pensiero dello scienziato si inserisce efficacemente nel filone inaugurato da filosofi del calibro di John Locke ed Immanuel Kant: la necessità di una pacifica convivenza fra gli uomini di tutte le razze e di tutti i paesi. Ad un uomo con un cervello di circa tre kilogrammi di peso, che sente la necessità di imbracciare un fucile, sarebbe stato sufficiente solo la spina dorsale per camminare: sono queste, più o meno, le testuali parole espresse da Einstein sulla frenesia bellica che si era impadronita degli uomini suoi contemporanei. Il libro ha una struttura a metà fra quella diarista ed epistolare: di conseguenza, la paragrafazione e la lettura risultano molto inficiate da queste frequenti pause; tuttavia, i lettori abituati a leggere poche pagine in poco tempo, ne saranno enormemente avvantaggiati.
Pierluigi Montella