Audizione V Commissione regionale: il rilancio di Terme di Stabia passa per la “Fascia C”

Riconoscimento delle «fasce» sanitarie superiori come base per il rilancio di Terme di Stabia. Questo l’obiettivo della dirigenza della società partecipata di Castellammare, che questa mattina ha tenuto un’audizione presso la V commissione regionale «Sanità» presieduta da Michele Schiano di Visconti. Al palazzo del consiglio regionale si sono recati il presidente Lino dello Ioio insieme alla direttrice del centro di Fisiokinesiterapia, la dottoressa Di Martino. Per anni, infatti, la struttura del Solaro è stata esclusa dalla «Fascia C» per le terapie, attribuendole la sola «Fascia A» nell’ambito della riabilitazione. Il riconoscimento del centro, già attrezzato per il salto di categoria, comporterebbe un significativo passo in avanti nel rilancio delle Terme stabiane, alle prese da oltre un anno con una crisi finanziaria senza precedenti. «Ringrazio il presidente Schiano – ha detto Dello Ioio – per la velocità con cui ci ha concesso l’audizione. Siamo sicuri che la Regione a questo punto ci presterà ascolto in quanto rappresentiamo un centro di eccellenza in Campania». Positivo il commento dei rappresentanti della commissione, che si sono già impegnati ad inviare tutti gli atti presentati dai dirigenti di Terme all’assessore competente e al governatore Stefano Caldoro. «I vertici dell’azienda – ha commentato Schiano al termine dell’audizione – hanno chiesto di essere inseriti nella ‘Fascia C’ regionale. Siamo convinti che si tratti di una struttura che va tutelata e che in passato è stata oggetto di diversi errori burocratici. Abbiamo perciò ascoltato i dirigenti e acquisito la documentazione per fare in modo che Terme di Stabia venga valorizzata al massimo». Le terapie della «Fascia C», ovvero quella relativa alla «riabilitazione neuromotoria», sono già state effettuate da Terme negli anni addietro, fino a quando un’ordinanza sindacale decisa per l’attribuzione alla sola «Fascia A» e quindi per la semplice riabilitazione. Successivamente, nel 2004 e poi nel 2005 con l’allora sindaco Salvatore Vozza vennero fatte numerose richieste alla Regione per rientrare nella categoria, rimaste però inascoltate nonostante l’azienda partecipata avesse dimostrato di essere idonea ad accogliere i pazienti. Paradossi e anomalie del settore sanitario riscontrabili già alcuni anni fa quindi: basti pensare che nel 2004 le strutture che poterono accedere all’ambita «Fascia C» erano tutte private. «Abbiamo rimesso la macchina in movimento – ha detto il presidente Dello Ioio – e finalmente la giunta Caldoro ci sta dando ascolto. Il riconoscimento che attendiamo porterà vantaggi sia in termini economici che occupazionale, e daremo la possibilità all’utenza di tutta la regione di poter accedere ad un centro di eccellenza come il nostro. In questo momento ci stiamo muovendo su due fronti: potenziando il servizio di ortopedia e fisiokinesiterapia (una particolare terapia riabilitativa, ndr) e sviluppando il termalismo e quindi il turismo termale. Per questo sono allo studio convenzioni con enti e università». Alle Terme, però, è ancora in atto una complicata vertenza sugli stipendi arretrati dei lavoratori. «In questi giorni abbiamo dato ai dipendenti un altro stipendio – ha concluso Dello Ioio – ma siamo in difficoltà poiché l’Asl ci sta pagando le prestazioni fornite con circa nove mesi di ritardo. Intanto, però, abbiamo confermato il piano di assunzioni per gli stagionali». La risposta dalla Regione per l’attribuzione della «Fascia C» dovrebbe arrivare entro tre settimane.
Francesco Ferrigno
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