Castellammare, omicidio Tommasino. Luisa Bossa: “Strumentalizzazione Pdl”. Bobbio: “Pd rifletta invece di attaccare”

Luisa Bossa, deputata del Partito Democratico e componente della commissione antimafia, lancia un attacco al Tg1 per un nuovo servizio sull’omicidio di Luigi Tommasino, consigliere comunale del Pd, ucciso il 3 febbraio 2009 in un agguato di camorra a Castellammare di Stabia e sul quale sono ancora in corso le indagini della Dda che ha già arrestato gli assassini, ma è in cerca di una soluzione del caso per definire una volta per tutte chi sono i mandanti e qual è il movente.  «Non serve – afferma la Bossa – confondere le idee ai cittadini, come hanno provato a fare il Tg1 e qualche deputato del PdL, che nel giorno in cui si apre il processo a Cosentino e quando un sindaco di centrodestra viene arrestato per collusione, tirano fuori la vecchia storia del consigliere Tommasino di Castellammare, ucciso dalla criminalità. Su questa vicenda sono in carcere gli esecutori, e l’indagine sta facendo il suo corso. Gli uomini del PdL, invece di tentare maldestre manovre strumentali, farebbero bene ad alzare sul serio la guardia contro le infiltrazioni e contro le mafie, provando ad essere quello che tutti i politici devono essere, cioè non solo innocenti, ma al di sopra di ogni sospetto».

Ecco il link per vedere il video del servizio del tg1 a cui si riferisce l’onorevole Luisa Bossa: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2e667d63-e5f2-4bc9-9c18-8840ba68c531-tg1.html

Da pochi minuti è arrivato anche il commento del sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio: «Trovo veramente indecente, ma ormai ci stiamo abituando, la volgare strumentalizzazione politica che il centrosinistra e il Pd in particolare stanno facendo di talune vicende giudiziarie, cercando di accreditare una generalizzata immagine di compromissione del PdL in generale e di quello campano in particolare. Questi signori farebbero meglio ad interrogarsi su vicende gravissime che riguardano il Partito democratico e talune zone grigie afferenti i rapporti della struttura con le attività della criminalità organizzata e non. È facile, infatti, tornare con la memoria alle vicende collegate all’omicidio del consigliere del Pd di Castellammare di Stabia, Gino Tommasino, e alle indagini che ne sono scaturite, che hanno consentito di alzare il sipario su intrecci gravissimi tra esponenti del Pd stabiese e ambienti criminali della stessa città, al punto da registrare, in queste ultime ore, importanti prese di posizione del fratello della vittima, che ha senza mezzi termini dichiarato: “La camorra del Pd ha ucciso mio fratello”. Ma l’indecenza del Partito democratico, ovviamente, non si ferma a livello regionale campano, ma si spinge a livello nazionale, nel momento in cui esponenti del Pd tentano di estendere le velenose ricadute di una vicenda giudiziaria di queste ore, che dovrà essere vagliata e chiarita nelle successive fasi del procedimento, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. In questo caso – ha continuato Bobbio – la strumentalizzazione è talmente sfacciata da essere ridicola. Chiunque conservi un minimo di serietà e di equilibrio, oltre che di onestà intellettuale, dovrebbe sapere bene quale sia la scorrettezza del tentativo di estendere al primo cittadino di Roma una vicenda che riguarda un dipendente della sua Amministrazione. Sarebbe come voler coinvolgere il sindaco di una grande città governata dal centrosinistra, per esempio Napoli, negli arresti che, purtroppo negli ultimi anni, sia per camorra che per altri fatti, avessero coinvolto dipendenti comunali o appartenenti alla maggioranza. Rifiutiamo per formazione e per convinzione – ha concluso Bobbio – una cultura del sospetto oggi alimentata da quel soggetto politico, il Partito democratico, che – anche sotto questo aspetto – non ha niente da insegnare a nessuno né può bacchettare chicchessia».

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