Immobilismo amministrativo ad Ercolano. Lo stallo in cui da tempo versa la cittadina vesuviana non convince commercianti e residenti di una comunità incapace di reagire alla staticità operativa che inesorabilmente ne compromette produttività ed immagine agli occhi del palinsesto turistico campano. Al di là di proclami inneggianti interventi risolutori da parte del Governo Centrale la situazione in paese lascia poco spazio all’ironia assumendo sempre più i connotati drammatici dell’emergenza. Se da un lato si rincorrono responsabilità soggettive e moventi a monte di inspiegabili ritardi amministrativi dall’altro non si comprende la volontà di “celare il malessere diffuso” da parte di una buona parte della politica “che conta”, la meraviglia nel constatare talune sacro sante rivendicazioni mosse da cittadini esasperati da una gestione interna che ad oggi dall’insediamento nel Palazzo di Città ha prodotto poco o nulla di buono per Ercolano. Si ha quasi l’impressione che si neghi l’evidenza : questo dato allarmerebbe e non poco onesti contribuenti rei solo di aver , è doveroso ribadirlo sempre, creduto ed investito nella propria realtà d’origine. Intanto le saracinesche dei negozi continuano inesorabilmente ad abbassarsi : esasperati i commercianti cercano altrove quello che Ercolano non è in grado di offrirgli. L’opera incessante e coraggiosa dell’Associazione antiracket ha ridonato trasparenza e sicurezza all’economia locale ma da sola l’azione repressiva e preventiva messa in campo magistralmente dalle Forze di Polizia non è sufficiente se non debitamente associata ad una politica territoriale finalizzata al riscatto socio – culturale della collettività, a creare benessere all’interno di un’area vesuviana in cui sono sempre meno le società disposte ad investire e “rischiare”. I tour operator continuano a snobbare Ercolano premiando la vicina Pompei che oggettivamente, a detta degli interessati, offre servizi qualitativamente migliori e diversificati a quanti scelgono il sito vesuviano per le proprie escursioni archeologiche o per il weekend. Eppure nonostante dati alla mano incontestabili a sentire alcuni amministratori comunali il problema non sussiste : viene da chiedersi a questo punto se si parli dello stesso territorio o di auliche realtà virtuali forse talmente penetrate nell’immaginario di qualche pubblico referente indigeno da apparirgli quali “realtà”. A questo punto tutti guardano con fiducia al sindaco Vincenzo Strazzullo: quanto poi questa “fiducia” allo stato attuale delle cose possa durare nessuno può stabilirlo…mentre i giovani continuano inesorabilmente a lasciare delusi Ercolano.
Alfonso Maria Liguori