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Terremoto in Giappone: il racconto di un porticese a Tokyo

Da poche ore in Giappone si è registrato il più forte ed intenso terremoto della storia nipponica.

La prima scossa è stata di magnitudo 8.9 alle 14.46 locali (le 6.46 in Italia) con epicentro a 81 miglia da Sendai, zona nord orientale del Giappone. La seconda è stata pari a e 7.8 si è registrata alle 15.15 locali (le 7.15 in Italia) al largo delle acque della prefettura di Ibaraki, alla profondità di 80 km. Non solo fortissimo come intensità, ma anche lunghissimo di durata. La scossa infatti è durata ben due minuti ed ha fatto oscillare vertiginosamente tutti gli edifici nella capitale Tokyo, che dista ben 380 chilometri dall’epicentro. A peggiorare la situazione rendendola ancor più drammatica è stato il conseguente tzunami che ha poi colpito tutta l’isola, in particolare proprio vicino Sendai, le ultime notizie parlano di ben trecento morti sulla spiaggia di quest’ultima città.

Subito dopo la scossa le comunicazioni telefoniche sono andate in tilt nell’area di Tokyo, dove invece ha resistito l’infrastruttura Internet, tramite la quale la gente ha continuato a scambiarsi informazioni in tempo reale sulla situazione. Anche le connessioni dati dei cellulari hanno retto all’urto della situazione eccezionale. A Tokyo vi sono 4 milioni di abitazioni rimaste senza energia elettrica.

A Tokyo si trova anche Piero Cristo, Porticese di nascita e trasferitosi ormai stabilmente da diversi anni nella capitale Giapponese. Piero è rimasto in contatto con il resto del mondo tramite Facebook e Skype e racconta la sua testimonianza: “Fortunatamente noi stiamo bene, ma la situazione è davvero drammatica, Ci sono stati crolli, frane e incendi, e da Fukushima arrivano immagini apocalittiche dello tsunami, con qualsiasi cosa che galleggia e finisce a mare: animali, cose (spero non persone), automobili, negozi etc. Tutto galleggia e va tutto a mare,  le riserve di carburante della Cosmos in Chiba sono in fiamme si preannuncia catastrofe ambientale. Grazie a Dio stiamo bene, ma siamo molto impauriti, la terra ha tremato tantissime altre volte dopo la scossa più forte. Ho ricevuto una mail dall`ufficio Consolare Ambasciata d’Italia, come tutti gli Italiani iscritti AIRE, consiglio tutti quelli che non sono iscritti di mettersi in contatto con consular.tokyo@esteri.it ”.

Ci sono infatti ancora 28 italiani dai quali non si hanno notizie, l’ambasciata sta cercando di contattare tutti, ma per ora non è riuscita a parlare direttamente con loro, anche se, assicurano, non abbiamo notizie di danni ai nostri connazionali.

Per rendersi conto di quanto sia stato forte il terremoto, basti pensare che secondo Francesco Mele, funzionario di sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) è stato ”alcune migliaia di volte” piu’ violento di quello dell’Aquila del 6 aprile 2009, e addirittura pare che potrebbe aver causato lo spostamento dell’asse di rotazione terrestre di circa 10 centimetri. Il Giappone ha retto benissimo a questo evento apocalittico, grazie alle loro costruzioni ad alta tecnologia antisismica, fosse successo in Italia non sarebbe rimasto in piedi nulla.

Nel frattempo, per effetto del terremoto, si è alzata un’onda anomala che si sta dirigendo verso il Sud America, ed ha da poco raggiunto le Hawaii e sulle isole Marianne. Onde di 2-3 metri di altezza hanno colpito le coste settentrionali dell’isola maggiore. Nello stesso momento sono state registrate brevi scosse di terremoto di magnitudo 4.5 della scala Richter.

Mario Zambardino

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