Napoli tra candidature e “Piano Bagnoli”

In vista delle prossime elezioni amministrative del 15 e 16 maggio s’intravedono i primi candidati alla poltrona di Palazzo San Giacomo rioccupata da Rosa Russo Jervolino, dopo il clamoroso flop delle 31 firme (su 60) presentate dai consiglieri che avrebbero potuto determinare lo scioglimento anticipato dell’assemblea cittadina ma bloccato dal prefetto per l’irregolarità di una delle firme. Vani finora i tentativi dell’opposizione “Il sindaco non ha più la maggioranza prenda atto della sfiducia e si dimetta”. Il niet del sindaco di ferro che in un solo giorno, tornata in aula, ha approvato 57 provvedimenti, due importantissimi inerenti il piano Bagnoli e si appresta ad inaugurare un altro tronco della linea 6 della metropolitana che collega con una navetta su una sola linea Piazza Bovio (Università) con Piazza Dante. L’apertura del nuovo tronco comporterà però, visto le ristrettezze economiche recuperare personale all’interno dell’azienda e, quindi la chiusura anticipata, alle ore 14,30 del tratto Fuorigrotta-Mergellina e alle ore 22 delle funicolari che collegano il Vomero, creando non pochi disagi ai numerosi residenti.

A scendere in campo ed affrontare le gravi emergenze, dalle strade costellate di buche, al caotico traffico, alla nettezza urbana, ai mezzi pubblici, al lavoro, alle principali regole amministrative il prefetto Mario Morcone per il Pd con l’appoggio di Vendola di Sinistra e Libertà e la benedizione di Walter Veltroni e Massimo D’Alema giunti in città nel primo week end di campagna elettorale. Fallita l’alleanza al primo turno con il terzo polo, D’Alema auspica un accordo per il ballottaggio. Il commento del sindaco di Salerno, De Luca “Chi lo conosce?”. La Jervolino si è limitata a formulare i migliori auguri e il suo appoggio al candidato “che scende in campo in questo manicomio – ha detto – che è il Comune di Napoli”; Gianni Lettieri, ex presidente dell’Unione Industriali per il Pdl contestato da una parte degli industriali e con il sostegno del premier Berlusconi che il 9 aprile arriverà in Piazza del Plebiscito per il comizio d’apertura e del sottosegretario Nicola Cosentino, coordinatore cittadino del partito e in attesa di giudizio accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Candidato per il terzo polo Raimondo Pasquino, rettore dell’Università di Salerno con Fini, Casini, Mpa, (Udc), quest’ultimo partito presente nelle giunte regionali e provinciali ha rifiutato l’alleanza anche con il Pdl per il comune, volendo partire da solo; Luigi de Magistris per l’Italia dei Valori e appoggiato dalla federazione di sinistra, presentato da Di Pietro dopo vari tentativi con il Pd si presenterà da solo; Clemente Mastella unico candidato di lunga militanza politica correrà per l’Udeur; Raffaele di Monda, avvocato di professione, per Pid (civici); per i grillino Roberto Fico del movimento cinque stelle. Intanto il cardinale Crescenzio Sepe ha aperto le porte della chiesa ai candidati per creare una possibile riflessione comune sul futuro della città.

Una nuova formazione si è presentata in questi giorni: “Voglia di fare”. “Da sempre dichiara il leader, Emilio Montemarano – sono convinto del valore profondo che hanno la partecipazione alla vita pubblica, la militanza, l’attivismo, l’associazionismo, l’impegno nell’interesse della comunità. Purtroppo però negli ultimi anni abbiamo dovuto assistere alla mortificazione di tali valori solo le emergenze ci uniscono, solo lo sdegno e l’ansia per il futuro”. Montemarano è tuttora consigliere comunale. Visto le divergenze e i malumori per la candidatura del sindaco sarà altrettanto difficile la composizione delle liste. I napoletani saranno chiamati a votare anche i rappresentanti delle dieci circoscrizioni, con la speranza di dare alla città una classe politica meno incline alle polemiche e più consapevole dei problemi di una metropoli.

Mario Carillo

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