«La storia dell’Unità di Italia sia di monito per la politica stabiese, affinché si abbandonino le divisioni e si percorrano unitariamente gli interessi della città» è quanto sostiene il consigliere comunale di opposizione, Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese. «Il mio auspicio – spiega – è che la ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità di Italia faccia riflettere un po’ tutti sull’opportunità di proseguire, o meno, in questa incessante guerra, tra indiani contro cowboy. Il momento che sta vivendo la città è oltremodo grave, sia per le continue istanze avanzate dai lavoratori e sia per la generale crisi sociale con cui ci troviamo a fare fronte. Ciò, pertanto, non può che indurre, a tutti gli attori della politica stabiese, di favorire un maggiore senso di responsabilità. Per questi motivi – ed anche in considerazione della evidente crisi politica che caratterizza anche questa maggioranza, come tra l’altro quella uscente – è da tempo che oramai io auspico che, prima o poi, l’attuale primo cittadino abbia il coraggio di fare un governo locale di responsabilità, anche aprendo ad esponenti dell’opposizione e a parte della sinistra, tenendo fuori quello che io definisco il “ventre molle” della politica stabiese. Oramai sono dieci anni che la politica stabiese è ostaggio sempre della stessa cerchia di persone, che negli anni scorsi aprivano le crisi a Vozza ed ora a Bobbio. Non si tratta di un inciucio, perché all’opposizione andrebbe mandato proprio il citato “ventre molle”. E nulla esclude che al benessere di Castellammare non possano e non vogliano contribuire anche esponenti della sinistra; alcuni dei quali, nonostante le divisioni ideologiche, hanno dimostrato competenza e coerenza. E non mi si dica che a ciò ostano pregiudizi ideologici. Anche perché credo che uno dei motivi che ha favorito la vittoria dell’attuale maggioranza alle scorse elezioni è stato proprio quello di abbattere il muro di divisione tra la destra e la sinistra, accogliendo – a torto o a ragione – tra le proprie file ben 5 ex assessori di Vozza, oltre che ex autorevoli esponenti della vecchia maggioranza di sinistra. Non si tratta neanche di una ipotesi surreale – conclude – considerato che una soluzione del genere, anche se a parti invertite, è stata già presa dal sindaco di Pompei e di Torre Annunziata. Su questi argomenti, bisogna avere il coraggio di fare delle scelte forti, se ciò comporteranno il benessere della città».