La Confesercenti Provinciale interviene nella polemica tra commercianti e Comune di Pompei

Il presidente Vincenzo Schiavo

Al Sindaco Avv. Claudio D’Alessio

e agli Assessori del Comune di Pompei

Apprendo con grande stupore dalla stampa locale che sareste favorevoli ad introdurre nella vostra località una tassa sul turismo. Orbene, sono davvero sbigottito  nell’apprendere che una città come Pompei, che oltre ad avere uno  dei siti archeologici più visitati al mondo è anche sede di un Santuario Mariano che ogni anno è meta di centinaia di migliaia di pellegrini, non abbia l’autonomia finanziaria necessaria per sostenere lo sviluppo delle proprie imprese, pensando invece di fare cassa introducendo nuovi balzelli.

Quello che non riesco a comprendere è perché chi amministra la cosa pubblica – sindaco, assessore o consigliere comunale – faccia ancora così fatica a capire che se, con il suo operato, riesce a favorire lo sviluppo delle attività economiche e commerciali, questo non può che avere un ritorno positivo anche sulle casse del suo Comune, attraverso le tasse che imprenditori ed esercenti pagherebbero sui propri utili. Chi governa oggi il nostro Paese, a partire dagli Enti locali, non dovrebbe impegnare il suo tempo a fare cassa solo per poter dire di avere i bilanci in attivo, ma dovrebbe trovare il modo di dotare il proprio territorio di infrastrutture, servizi ed attrattori turistici finalizzati alla crescita delle proprie imprese.

Ed invece riguardo a Pompei leggo ora sui giornali che in questo momento di crisi mondiale l’unica strada percorribile per rimpinguare le casse del Comune sarebbe quella di tassare le attività che funzionano, vale a dire le centinaia di migliaia di autobus che ogni anno raggiungono questa località! In questo modo non si colpiscono solo le aziende di autotrasporto, ma anche i tour operator e le agenzie di viaggio che fanno incoming che, avendo già pubblicato le tariffe di quest’anno, saranno costretti a sostenere da soli questi costi che su 10, 20, 30, 40 autobus in un anno cominciano ad essere una somma piuttosto considerevole.

E’ vero che la tassa sul turismo esiste da molte altre parti, anche all’estero.  Ma ci sono città come Parigi ad esempio dove si sta pensando di ridurla se non di toglierla visto che l’economia non è più quella di una volta e il turismo è oggi una risorsa importante che ha bisogno di essere valorizzata e non mortificata.

A Suo favore, caro Sindaco, depone certamente il fatto che per sostenere i costi per la sicurezza e il decoro urbano di una città come Pompei non sono sufficienti i trasferimenti ordinari. Ritengo pertanto che sia giusto e legittimo da parte Sua chiedere la compartecipazione dell’Autorità che gestisce gli Scavi, vale a dire la Soprintendenza ai Beni Archeologici. Sarebbe quindi opportuno che ci fosse un accordo fra le Soprintendenze che gestiscono queste strutture e i Comuni che le ospitano affinché una parte sia pure minima degli introiti siano riversati nelle casse comunali per sostenere i costi relativi alla pulizia delle strade e alla realizzazione delle aree di sosta e di tutto quello che occorre per mantenere la città accogliente, ordinata e fruibile da parte di cittadini e turisti.

Lei, Signor Sindaco, quando è diventato Primo Cittadino, e con Lei i suoi Assessori, nel momento in cui hanno accettato il mandato, avete fatto un patto con la città, che è quello di impegnarsi il più possibile per rendere il proprio territorio più accogliente, vivibile e per dare ai cittadini e alle imprese nuove opportunità di crescita e sviluppo. Con ogni centesimo di euro che Lei dovesse avere di più in cassa dovrebbe cercare di incentivare la realizzazione  di strade, parcheggi per autobus con pensiline coperte e punti di accoglienza, servizi di trasporto fra il centro e la periferia, e non ultimo la creazione di centri commerciali naturali per favorire lo sviluppo e la prosperità del commercio.

La Confesercenti provinciale di Napoli chiede a gran voce di sostenere l’economia locale delle migliaia di imprese che ogni giorno lottano per sopravvivere.  Come Lei ben saprà, la nostra associazione territoriale è composta da tanti lodevoli imprenditori che in molte occasioni, fra cui il Natale scorso, si sono autotassati per sostenere il costo di attività di attrazione e promozione sul proprio territorio.

Desidero che Lei e i Suoi colleghi di Giunta sappiate che la Confesercenti è un’alleata delle imprese ma è anche vicina alle amministrazioni perché agevola lo sviluppo delle attività commerciali sui loro territori. Sia a livello nazionale che regionale e provinciale siamo impegnati  nel fornire oggi alle imprese centinaia di servizi, dall’impegno nelle politiche attive, ai contratti di sviluppo e lavoro, alla lotta per il mantenimento della legalità, al sostegno al credito, alla definizione congiunta e concertata di tutte le leggi nazionali, regionali, provinciali e comunali riguardanti il commercio e il turismo.

Siamo un vero e proprio esercito di imprenditori che parla ed interviene solo ed esclusivamente per favorire lo sviluppo dell’economia locale e nazionale e per migliorare le condizioni di vita e di lavoro della collettività. Questa è la nostra unica fede e il nostro unico interesse.

La prego quindi Signor Sindaco, e prego i suoi Assessori, di voler aprire un tavolo di confronto su questi temi al fine di arrivare alla stesura di un Piano industriale  e commerciale che possa traghettare la città nella sua interezza, compresa la periferia, verso uno sviluppo duraturo e concreto, mantenendo sempre la consapevolezza di aver un patrimonio che tutto il mondo ci invidia.

Vincenzo Schiavo

Presidente Confesercenti provinciale di Napoli

 

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