Mille e forse più le notizie distorte date in giro sull’incidente del 118 avvenuto a varano la notte di martedì grasso. Abbiamo avuto la possibilità di parlare con alcuni coinvolti in tale incidente, ma più che coinvolti direi miracolati. Questi i fatti. Il 118 viene allertato dalla centrale giunti sul posto trovano già una pattuglia dei carabinieri i quali hanno in stato di ferma un bulgaro coinvolto in un primo incidente. Il personale del 118 in completa sintonia con i carabinieri disinfetta le ferite all’uomo. Intanto, avviene l’imprevedibile. Mentre l’infermiera è alle prese con le medicazioni, questa alza gli occhi e nota un’auto che giunge velocissima verso il centro abitato: il guidatore è chinato di lato come se stesse prendendo qualcosa dal cruscotto. Il veicolo sbanda e va a sbattere contro l’ambulanza ferma dietro l’auto dei militari. Uno dei carabinieri riesce appena in tempo a spiccare un salto spingendo l’infermiera lontana dal luogo dell’impatto. Il gesto gli costa la frattura del malleolo. L’auto impazzita, però, continua la sua corsa e investe un medico, scaraventandolo a più di dieci metri dopo un balzo di circa quattro metri. Privo di sensi il dottore viene soccorso in un primo momento dagli stessi componenti della squadra del 118, anch’essi feriti in modo molto più lieve. L’adrenalina e la paura nascondono ancora il dolore. I paramedici avvertono la centrale che invia a Varano un’altra ambulanza per soccorrere la prima. Tutti vengono portati all’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia. Il guidatore dell’auto scappa senza soccorrere le persone che ha investito. Forse teme il peggio. Lo stesso, però, si costituisce poche ore dopo in presenza del suo avvocato. In conclusione si può dire che solo un miracolo ha fatto si che il dottore ed il carabiniere vengano operati il giorno dopo d’urgenza con prognosi di oltre 30 giorni. Infermieri ed autisti oltre al grave shock se la cavano con contusioni e prognosi di 20 giorni. Il bulgaro coinvolto nel primo incidente scappa, lasciando a tutti il dubbio della propria nazionalità.