Attorno alla questione ambientale di San Giuseppe ci sono molte ombre. Troppe. Un esempio su tutti. Nei mesi scorsi, esattamente a novembre 2010, la Gesteco-Gruppo Luci (concessionaria per il Commissariato Bonifica del Sarno del generale Jucci per la costruzione del sito di vagliatura di via Martiri di Nassiriya dove si dovranno bonificare i fanghi delle vasche pedemontane dell’Area Vesuviana Est ed invece si puliranno prima i fanghi del canale Bottaro-Fienga di Scafati) scaricò migliaia di litri di un liquido bluastro nel fondo adiacente che provocarono un enorme area paludosa a valle allagando anche la strada pubblica antistante. Da precisare che in quella zona la falda acquifera oscilla fra i 14 e i 7 metri di profondità. A questi episodi sono seguite altrettante querele che allo stato attuale non hanno prodotto alcun risultato.
Con questi precedenti a breve il Commissariato aprirà il sito e trasporterà a San Giuseppe Vesuviano 18mila tonnellate di fanghi inquinanti che verranno lavorati e portati chissà dove.
L’Asl ad oggi non ha preso alcun provvedimento di sequestro dell’area a tutela della salute pubblica e tantomeno il Comune retto dalla commissione prefettizia.
Insomma la situazione è grigia, ma cosa succederà nei prossimi giorni? Alla luce della manifestazione dell’11 marzo, il coordinamento continua l’operato di raccolta firme per il blocco dell’apertura del sito di stoccaggio e si prepara alla prossima manifestazione,che si terrà la prossima settimana. Se queste iniziative non saranno ritenute abbastanza sufficienti per il blocco dell’apertura del sito di stoccaggio, i cittadini si dichiarano fin d’ora disponibili ad aprire presidi nelle zone adiacenti al sito e far sentire ancora di più la propria voce e manifestare in maniera ancora più ferma il proprio dissenso.
Pasquale Annunziata