I terremoti che hanno unito l’Italia, una mappa dell’Ingv racconta i 150 anni di storia sismica nazionale

In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia il Laboratorio di cartografia digitale e sistemi informativi geografici della Sede Irpinia dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha voluto ricordare questo secolo e mezzo di storia realizzando una mappa commemorativa dei maggiori eventi sismici che hanno colpito la nazione.

L’Italia è uno dei paesi a maggior rischio sismico, dal 1861 ad oggi il territorio nazionale è stato colpito da più di 170 terremoti forti o addirittura catastrofici. Di questi, 12 sono stati quelli che hanno provocato i maggiori danni e purtroppo numerose vittime. Da ricordare, su tutti, il terremoto del 1908 a Messina e Reggio Calabria che è stato il più forte di questi ultimi 150 anni con la distruzione quasi totale delle due città che si affacciano sullo Stretto. Da menzionare inoltre gli eventi sismici del 1905 in Calabria meridionale, del 1915 di Avezzano, del ’76 in Friuli e del ’80 in Irpinia, mentre il più recente terremoto è quello avvenuto in Abruzzo il 6 aprile 2009.

Come spiega il ricercatore Maurizio Pignone, autore della mappa, “con questo lavoro abbiamo voluto illustrare tutti gli eventi sismici che hanno provocato più danni al nostro paese, perché l’Italia è unita anche dalle catastrofi come i terremoti, che hanno colpito allo stesso modo il Nord, il Centro e il Sud del Paese. La mappa è quindi la testimonianza di 150 anni di storia sismica nazionale. Al lavoro cartografico è associato, inoltre, una tabella e una serie di grafici che illustrano in dettaglio i 30 terremoti più disastrosi”.

La mappa sarà distribuita gratuitamente dal 17 marzo, in formato pdf, sul sito web della sede irpinaa dell’INGV (www.gm.ingv.it) un’occasione da non perdere per tutti gli amanti di scienza e storia d’Italia.

Ferdinando Fontanella

Twitter: @nandofnt

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