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Cercola, il Partito Democratico fa sul serio!

Continuano le aspre polemiche del Partito Democratico di Cercola contro la proposta di Variante alle Norme Tecniche d’attuazione del Piano Regolatore, presentata dall’architetto Mario Montella, Assessore all’Urbanistica, e da poche settimane deliberata in Consiglio Comunale grazie ai voti della sola maggioranza consiliare. Per riaffermare il proprio sostegno nei confronti di questa e di altre battaglie della minoranza, principalmente condotte dal consigliere Salvatore Grillo (PD) e dal Segretario di partito, Agostino Cacciola, è ritornata a Cercola la Senatrice Anna Maria Carloni.

La Senatrice Carloni, affiancata dall’ on. Salvatore Piccolo (Componente della commissione antimafia alla  Camera) e dall’ on. Antonio Marciano (Capogruppo del PD in Provincia), ha fatto il punto della situazione sull’interrogazione parlamentare, presentata in sfavore dell’operato dell’Amministrazione Tammaro: «Quest’oggi è qui presente a Cercola ha dichiarato la sen. Carloni – una squadra di rappresentanti delle istituzioni per dare forza al lavoro fino ad oggi svolto dal Partito Democratico cercolese. Trattasi di importanti battaglie e per questo motivo ho grandissima stima di coloro che rappresentano questo partito a Cercola. Sono qui per la seconda volta per fare il punto della situazione circa le interrogazioni parlamentari. Sono intervenuta al Senato sollevando la questione Cercola ben tre volte, sollecitando una richiesta di Commissariamento del Comune di Cercola; il governo però sembrerebbe non voler darci una risposta su questa serie di interrogazioni, nonostante sia doveroso da parte loro rispondere agli atti promossi dai parlamentari. Siate ben certi però che la nostra non è un’azione inutile, dato che i nostri atti sono validati dagli uffici; le tesi che sosteniamo sono tesi valide e legittime. Resta agli atti che sono state sottoposte queste istanze e che il governo non sta rispondendo alle nostre domande».

La Senatrice poi ha proseguito il suo intervento soffermandosi sulla Variante Semplificata e sul lavoro dei consiglieri di minoranza: «Il lavoro fino ad oggi svolto dai nostri consiglieri di minoranza è un lavoro encomiabile. I consiglieri infatti hanno il compito di andare sempre a vedere e leggere gli atti, che è ben altro dall’opporsi sempre durante un consiglio comunale. Oggi dobbiamo discutere di un qualcosa che riguarda il futuro della città, ovvero dove i ragazzi, i giovani, vivranno un domani. In Senato ci siamo sempre battuti contro l’abusivismo edilizio; c’è sempre questa falsa necessità da parte dei Comuni di liberarsi delle normative vigenti, di scavalcarle in qualche modo le leggi, fatte per difendere la comunità in cui si vive. Tutto questo vien fatto per questioni di lobby e di business. Non si possono proporre varianti di questo tipo, che vanno ad alterare gli standard urbanistici e la vivibilità di una comunità».

Proprio sulla Variante NTA è intervenuto, ancor prima della senatrice Carloni, un esperto urbanista, invitato dal Partito Democratico, Filippo Barbera il quale ha dichiarato: «È una variante che non rispetta gli standard urbanistici stabiliti dalla legge regionale e calcolati in base al numero di abitanti. In tale proposta non compare alcuna disamina aggiornata degli standard urbanistici, poiché si afferma che restano immutati quelli previsti dal Piano Regolatore stilato dall ‘arch. Gasparrini; in realtà la variante proposta comporterà un aumento sensibile degli standard delle attrezzature e dei servizi di interesse pubblico, dove per interesse pubblico non è chiaro l’amministrazione attuale cosa va a comprendere». Dopo un lungo intervento, che fondamentalmente riprende quanto già riportato nel documento fornito qualche settimana fa dal PD,  inoltre l’urbanista Barbera dichiarerà per concludere: «Si provocherà un sovradimensionamento degli standard del piano. Non potendo espandere l’edilizia ad uso abitativo, c’è il tentativo di colare altro cemento ingigantendo il fabbisogno di attrezzature e servizi. Questo è il problema e la vera realtà non solo per quanto riguarda Cercola, ma anche di tutti i Comuni del vesuviano».

A seguire è intervenuto l’on. Salvatore Piccolo, il quale si è concentrato maggiormente sull’eventualità di commissariare il comune per “presunta possibilità di infiltrazioni camorristiche” : «Mi sono fatto l’idea che questa è un amministrazione pericolosa e dannosa per la città per come affronta le varie tematiche. Io sono membro della commissione antimafia e ritengo che gli ultimi arresti che ci sono stati qui a Cercola, unitamente ai collegamenti che ci sono con quest’amministrazione, fanno presumere che ci possa essere un possibile inquinamento nell’attività dell’amministrazione comunale. Quando c’è una condizione per la quale si potrebbe generare una possibile infiltrazione camorristica, c’è bisogno di intervenire. Quest’è un amministrazione che va contrastata energicamente; con essi non vi può essere un dialogo costruttivo».

Inoltre l’on. Piccolo si sofferma su di una lettera inviata al Comune di Cercola in data 24 Gennaio 2011 dalla prefettura di Napoli, che richiama l’attenzione sulla art. 1 comma 2 della legge 42/2010 : «Il Sindaco di questa comunità ha compiuto un atto illegittimo con un danno erariale per tutta la città. Questo è un pessimo indizio del modus operandi di quest’amministrazione. La nostra denuncia aveva dunque ragion d’essere in base a questo protocollo prefettizio. Noi porteremo avanti la nostra battaglia in parlamento pretendendo una risposta da parte del Ministero degli Interni». Sulla variante semplificata l’onorevole ha dichiarato: «Questa variante è solo la volontà di mantenere alta la speranza di alcuni imprenditori. È una proposta di variante improponibile!».

Da registrare inoltre l’assenza del Sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, nonché Consigliere Provinciale per il PD, Giuseppe Capasso, il quale ha inviato un emissario a comunicare la sua impossibilità di prendere parte alla conferenza stampa. Di certo dopo quest’ultima non mancheranno le polemiche dall’una e dall’altra parte, dato che sono risultati assenti anche gli altri due consiglieri comunali del PD Vincenzo Barone e Riccardo Meandro.

Armando Madeo

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