L’incontro, iniziato alle 10.30, si è svolto presso la sala convegni dello stesso istituto ed ha visto la partecipazione di molti studenti. Il comandante dei Vigili Urbani di Pozzuoli ha incentrato il suo intervento sull’importanza di avere comportamenti “legali” anche partendo dal semplice gesto di gettare a terra una carta oppure parcheggiare l’auto in divieto di sosta.
«La legalità è un sentimento che va portato avanti – ha dichiarato il Comandante De Stefano . Non si risolve con la repressione. L’attività di controllo pone dei freni sicuramente ma non è sufficiente. Noi – continua De Stefano – abbiamo il dovere di migliorare la nostra civiltà, soprattutto al sud e voi giovani dovete essere la nuova spinta di questo cambiamento».
L’intervento che ha destato più attenzione è stato quello di Daniele, detenuto a Nisida. Un racconto della sua storia, di come è cambiata la sua vita a Nisida e di tutto quello che ha imparato, contornato da qualche frase significativa sull’amicizia. «Il male che prima facevo – ha raccontato Daniele – lo vedevo come un punto di forza verso l’esterno. Nisida mi ha trasmesso molte cose buone e mi ha fatto capire dove sta il bene e dove sta il male. Il tempo che ho perso – continua Daniele – potevo spenderlo per andare a scuola. Io penso ai tanti turisti che vogliono venire a Napoli e non ci vengono per colpa di gente come me, magari chiedono un informazione e gli rispondono: “dammi prima tutto e poi ti dico”. I turisti non possono stare tranquilli. A Natale sono tornato a casa – prosegue Daniele, ascoltato in modo interessato da tutti i presenti in sala – e i ragazzi che frequentavo prima mi hanno solo parlato di guai e poi mi hanno dato degli stupefacenti. Io l’ho rifiutati, quelli non sono amici se vogliono il tuo male, l’amico deve soprattutto farti capire quando sbagli. Tra un anno e mezzo uscirò – conclude Daniele – e mi voglio riscattare, mi sento segnato per aver sbagliato».
Un lungo applauso ha seguito le parole forti e sincere di Daniele, che ha avuto i complimenti da tutti i relatori. La manifestazione si è conclusa con l’intervento del Direttore del carcere di Nisida, Gianluca Guida.
«C’è tantissimo da costruire – ha detto Guida – ma le pene che da lo Stato non devono essere viste come una vendetta per il colpito ma devono avere un valore di recupero morale e sociale. La legge è qualcosa che regola il nostro bisogno di stare insieme, e noi dobbiamo affermarla e difenderla ogni giorno».