Nell’ambito di complessa e prolungata attività di indagine di natura patrimoniale, tesa all’aggressione dei patrimoni di mafia, le sezioni Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli hanno dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione (presidente dott. Eugenia Del Balzo, giudici dottori Beatrice Sasso e Michele Mazzeo) nei confronti di Giuseppe Avagliano, 68 enne napoletano, alias “o’ magazzese”, gravato da plurimi precedenti per associazione per delinquere semplice e di tipo mafioso, armi e munizioni, tentato omicidio, riciclaggio, lesioni personali, contrabbando doganale ed altro. Sono stati posti sotto sequestro i seguenti beni, ubicati nel pieno centro storico di Napoli e nel comune di Ischia.
• Villa posta su due livelli ubicata nel pieno centro del comune di Ischia, alla via Venanzio Marone nr. 31.
• Appartamento di vani 7,5 ubicato in questa Piazzetta Forcella nr. 15, piano 4°.
• Appartamento di vani 5,5 ubicato in questa via Forcella nr. 61, piano 3°.
• Appartamento di vani 7,5 ubicato in questa via Forcella nr. 26, piano 4°.
• Appartamento di vani 9 con terrazzino a livello e sovrastante terrazza ubicato in questa via Vita alla Sanità nr. 102.
• Appartamento di 3,5 vani ubicato in questo vico 5. Caterina a Formiello nr. 16.
• Impresa operante nel settore del commercio al dettaglio di bevande.
• Autovettura “Mini Cooper Cabrio”
Il valore del patrimonio complessivamente posto sotto sequestro ammonta a circa 7 milioni di euro.
Il decreto di sequestro beni è stato emesso in accoglimento di articolate proposte avanzate nel corso degli anni dal Questore di Napoli e dalla D.D.A. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, formulate a seguito di intensa e prolungata attività di indagine svolta dalle locali Sezioni Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura e del Comando Provinciale dei Carabinieri, che ha consentito di svelare l’esistenza di un ingente patrimonio immobiliare e societario, nella disponibilità dell’Avagliano ed intestato formalmente ai suoi familiari. L’Avagliano, elemento di elevatissima pericolosità sociale, è in atto detenuto in quanto condannato (per effetto delle sentenze emesse il 31 maggio 2005 dalla Corte di Appello di Napoli ed il 27 ottobre 2008 dal GIP presso il Tribunale di Napoli) alla pesantissima pena detentiva complessiva di anni 25 di reclusione nell’ambito del procedimento giudiziario ALLA GRANTE Giovanni + 114, istruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli a carico di capi ed affiliati alla storica organizzazione camorristica denominata “clan Giuliano”, operante nel territorio del centro storico della città di Napoli. In particolare, l’Avagliano è stato condannato per aver fatto parte, con ruolo apicale, dell’associazione armata promossa e diretta dai fratelli Giuliano e finalizzata alla commissione di una pluralità di delitti di importazione, trasporto, illecita detenzione, distribuzione e messa in vendita di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana.