Emergenza logistica per corso Resina ad Ercolano. I residenti non comprendono i criteri adottati dall’amministrazione comunale per rilanciare uno dei siti più rappresentativi del territorio. Buia e fatiscente corso Resina più che arteria principale è oggi tristemente divenuta icona dall’abbandono e dell’approssimazione nell’affrontare a livello locale questioni di vitale importanza per la comunità. Osservando le saracinesche abbassate è facile immaginare lo stato di assoluto immobilismo in cui versa l’intera area ormai da anni: è inspiegabile come il perimetro urbano che ospita lo stesso Municipio possa “vegetare” in uno stato di incuria vergognoso che umilia e vanifica i sacrifici di chi ha creduto e investito in loco. Negli sguardi disorientati dei giovani, nella palese difficoltà a “restare a galla” delle tante attività commerciali di corso Resina si riscontrano i tratti tipici di quella questione meridionale mai debellata nelle nostre realtà geografiche. L’intero hinterland vesuviano appare sempre più come perennemente coperto da una coltre di inefficienze particolarmente riscontrabili in unità metropolitane come Ercolano. Se da un lato il processo di scolarizzazione non è mai stato validamente sostenuto nella cittadina archeologica campana dall’altro poco o nulla si è fatto per creare occupazione stabile, concreta e “trasparente”. Perché ad Ercolano tutto quello che si inizia sembra tristemente destinato a svanire nel nulla: molti ricordano in città la vicenda degli Ausiliari del Traffico la cui odissea occupazionale non è certo sfuggita a quanti ancora credono nel diritto al lavoro dei tanti giovani desiderosi di vivere attivamente il proprio territorio. Al di là delle ormai inutili polemiche non ci si può concedere più il lusso di lasciar “correre” episodi che hanno inesorabilmente contribuito a gettare fango sull’immagine e sulla credibilità di Ercolano. Portici ha regolarmente attivo il servizio di sosta a pagamento presente anche a Torre del Greco: ora di chi siano le responsabilità all’onesto contribuente poco importa. Ci si amareggia invece nel costatare come nulla sia stato fatto per preservare quel po’ di “lavoro” lasciato invece marcire in un’ indifferenza istituzionale disarmante. corso Resina sotto certi aspetti sottolinea ancora una volta il lassismo con il quale si guarda al paese: lassismo che potrebbe nel tempo costare un prezzo altissimo ad Ercolano. Ci auguriamo che ancora una volta a pagarne le spese non siano le nuove leve di una cittadina dai natali celeberrimi e dalle potenzialità produttive appena scalfite.
Alfonso Maria Liguori