In una nota si legge: “le elezioni amministrative 2011 per la città di Salerno non rappresenteranno semplicemente il momento di scelta del Sindaco e del rinnovo del Consiglio Comunale ma segnano il giudizio salomonico che i cittadini dovranno esprimere rispetto ad un ventennio di amministrazione targata De Luca & Compagni.
Al netto degli arredi urbani e del metadone propagandistico “la città piu’ bella”, la Salerno del lavoro, del turismo, della sicurezza, della cultura, della solidarietà, dell’ambiente, la città giardino, la città della grande architettura, la città dei giovani e d’Europa e’ solo un miragio generato dallo sproloquio patinanti del telesindaco.
Il mito della vantata efficienza e’ smentito quotidianamente dai dati: De Luca aveva promesso migliaia di posti di lavoro ma i dati dell’istituto Guglielmo Tagliacarne certificano che tra il 2006 e il 2009 (ultimo anno disponibile nell’analisi) Salerno ha perso ben 3438 posti di lavoro; Salerno e’ diciannovesima nella classifica dei Capoluoghi d’Italia per pressione fiscale; Salerno e’ settima nelle classifiche nazionali per rischio degli istituti scolastici (scuole materne, elementari,medie inferiori); Salerno ai primissimi posti nazionali per ricorso al credito al consumo e rischio usura.
Questi sono i veri numeri che danno la foto della difficoltà sociale vissuta dal Capoluogo che s’incarna, inoltre, in tante ataviche mancanze di attenzione determinata dalla bagatellare azione amministrativa deluchiana: mancanza di attenzione per le periferie, mancanza d’incremento dei parcheggi, eccesso di autocelebrazione, mancanza di manutenzione stradale, mancanza di incentivazione delle politiche sociali, eccessiva cementificazione, spreco di denaro pubblico per opere mai realizzate ed eventi inutili, mancanza d’iniziative serie per i giovani, mancanza di attenzione per le spiagge e la balneabilita’.
De Luca ha cercato di relegare Salerno nell’isolamento per cercare di dimostrare che e’ l’unico a curarla e rappresentarla. Oggi parla di intrusi e di barbari a Salerno essendo stato un precursore della condizione: venendo egli stesso da Ruvo del Monte (provincia di Potenza) ed essendo circondato dal terzomondo ideologico e culturale, ci fidiamo del suo giudizio. Vuol dire che come Brenno, capo dei Galli Senoni, il 18 Luglio del 390 d.c.entro’ in Roma, la Ferrazzano il 16 Maggio del 2011 d.c. entrera’ a Palazzo di città.”