Il 17 gennaio veniva portata alla conoscenza di tutti la sentenza del consiglio di stato che si pronunciava nei confronti dell’ex sindaco Antonio Agostino Ambrosio. Quella sentenza dava ragione a quella che era stata l’interdittiva del Ministero degli Interni ed il decreto del presidente della Repubblica del 3 dicembre del 2009, e disponeva lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione camorristica è l’insediamento della commissione prefettizia. Alla sentenza del consiglio di stato, l’ex sindaco Ambrosio non si è mai arreso, anzi, già dalle prime ora dello scioglimento del consiglio comunale egli affermava da un lato la sua tranquillità e dall’altra evidenziava imprecisioni ed inesattezze riportate nella sentenza, ed in base a ciò, affermava che avrebbe messo in campo ogni azione legale per difendere il proprio operato e quello di tutti i suoi amministratori. In questa ottica, il 14 marzo è stato depositato, in comune, il ricorso di revocatoria nei confronti del consiglio di stato, per la sentenza del gennaio scorso. L’atto di ricorso di revocatoria porta le firme dell’ex sindaco Ambrosio di tutti il suo staff amministrativo. Con il ricorso, di oltre trenta pagine, si chiede al consiglio di stato una revocatoria del provvedimento, per errori manifesti nella sentenza, oltre ad una sospensiva della stessa. Questa procedura, prevista dalla legge, risulta essere di fatto l’ultimo atto che l’ex sindaco Ambrosio può effettuare per appellarsi al giudizio del consiglio di stato. La sentenza del consiglio potrebbe essere sospesa e quindi rimettere Ambrosio e la sua amministrazione al governo di San Giuseppe Vesuviano, solo se dovessero realmente emergere gli errori auspicati dall’atto del ricorso di revocatoria. La prima udienza per la revoca della sentenza del consiglio di stato, è fissata per l’8 Aprile 2011.
Pasquale Annunziata