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Manifestazione del 25 marzo: “Senza lavoro e senza cultura Castellammare muore”

Si avvicina la manifestazione per il diritto al lavoro che coinvolgerà tutta la città di Castellammare venerdì 25 marzo. La manifestazione cittadina “Senza lavoro e senza cultura Castellammare muore” del 25 marzo è stata indetta da Cgil-Cisl-Uil, ma nelle ultime ore sta raccogliendo adesioni e “condanne” da partiti, rappresentati politici e associazioni, mentre è stata anticipata da piccole proteste, blocchi stradali e volantinaggio, soprattutto lungo la statale sorrentina.

Sul tema è intervenuto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio. «Condivido in maniera totale le parole fatte trapelare dall’entourage del presidente Stefano Caldoro. Se la situazione non fosse assai grave, potrebbe essere amaramente originale osservare, venerdì, sfilare in pompa magna con vessilli e stendardi, tutti coloro, dagli esponenti del centrosinistra (di oggi e di ieri) alle sigle sindacali, che – in piena e perfetta sinergia con Bassolino – non solo non hanno in questi anni fatto niente di concreto per ostacolare un percorso di crisi e di disgregazione della cantieristica stabiese, che oggi si manifesta nella sua fase puramente declaratoria fortemente aggravata dagli anni che sono stati lasciati trascorrere invano, ma che – per di più – con i loro concreti comportamenti, quali il pasticciaccio brutto dello studio di fattibilità del bacino mai finanziato, hanno contribuito alla crisi in maniera determinante. Mi chiedo, pur rendendomi conto della loro disperazione, come faranno i lavoratori stabiesi a sfilare in corteo ricevendo la solidarietà di quelli che di fatto sono stati i loro carnefici e protestando, magari, contro quelli, gli unici, che oggi stanno disperatamente cercando di trovare il bandolo di una matassa che altri hanno ingarbugliato. Purtroppo, in questa storia è stato dalla sinistra invertito un consolidato metodo di lavoro: normalmente, alle chiacchiere si fanno seguire i fatti; oggi, il centrosinistra ai fatti (la attiva e fattiva collaborazione all’inesorabile percorso di sgretolamento della cantieristica stabiese negli ultimi anni) fa seguire le chiacchiere di una strumentalizzazione indegna e indecorosa, cui purtroppo chi è, anche per colpa loro, disperato sembra disposto a prestarsi. Agli amici lavoratori – conclude Bobbio – chiedo di non farsi ancora una volta imbrogliare ed usare da questi consumati professionisti della politica e del sindacato (o di tutti e due)».

«Ancora una volta – Catello Imparato, coordinatore di Sel – il populismo inquina la vita democratica e istituzionale di Castellammare, il che è ancora più grave perché siamo di fronte a una crisi economica gravissima, alla vigilia di una importantissima iniziativa sindacale per lo sviluppo come la manifestazione di venerdì 25 marzo. Ci sarebbe bisogno di unità, di spirito di servizio, di tenace e costante impegno per mettere in campo politiche comunali che aiutino la crescita. E invece Bobbio, che sin dal suo insediamento non ha fatto altro che attaccare e insultare il centrosinistra che ha amministrato la città prima di lui, invece di governare, ora, in un rigurgito di populismo, scova nuovi nemici nelle sei forze politiche (Popolari per il Sud, Forza del Sud, Nuovo P.S.I., Noi Sud, I Popolari di Italia Domani e Stabia in Movimento) che hanno sottoscritto il documento “Un patto per Castellammare”. E ancora una volta, invece di rispondere nel merito delle questioni sollevate, bacchetta e distribuisce patenti di “buoni” e “cattivi” ora anche tra i partiti e i movimenti politici che lo avevano sostenuto in campagna elettorale. Fino a immaginare una goffa richiesta di aiuto ai più “grandi” nel caso della forza politica del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che assieme agli altri firmatari del documento del 18 marzo ha severamente criticato la sua politica inconcludente e miope. Altro che filiera “politica” tra Governo, Regione, Provincia e Comune: l´unica cosa che abbiamo registrato è un progressivo, costante isolamento istituzionale di Castellammare, culminato nel disconoscimento da parte di Fincantieri del ruolo del Comune nella crisi del cantiere stabiese! Sinistra Ecologia Libertà – conclude Imparato – nel rispetto dei ruoli che l´elettorato ha assegnato a ciascuno, ribadisce il suo impegno al confronto politico e programmatico sia nelle sedi istituzionali che in città, per ridare finalmente una guida autorevole a Castellammare, soprattutto in un momento così grave come quello che stiamo vivendo, e chiudere al più presto la più brutta pagina amministrativa che la città ricordi».

«Lo spirito associativo che anima Idea Città – spiega il presidente dell’associazione, Gianpaolo Valitutti – non può restare indifferente o estraneo all’iniziativa intrapresa dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, a difesa dell’apparato produttivo di Castellammare di Stabia e a favore di un nuovo sviluppo e di un rilancio dell’economia cittadina. In tale quadro, sottolineiamo ancora una volta come la crescita culturale della città sia, assieme al rilancio produttivo, di fondamentale importanza, e quindi occorra al più presto attuare e realizzare gli obiettivi già definiti per il pieno utilizzo della Reggia di Quisisana, la corretta valorizzazione degli scavi di Stabiae e di tutte le altre risorse culturali e turistiche del territorio. Con questo spirito aderiamo allo sciopero del 25 marzo e ci uniamo ai lavoratori in lotta per la difesa dei cantieri navali e delle altre realtà produttive e aziendali in crisi. Dunque, l’associazione Idea Città partecipa con piena adesione alla manifestazione cittadina del 25 marzo e invita le altre associazioni cittadine a partecipare all’iniziativa».

 

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