Quando si vogliono valorizzare arte e cultura, la via principale è quella che porta ad agire a trecentosessanta gradi. Iniziative e giornate a sfondo artistico-culturale pullulano nei calendari di tutto il paese, e Napoli, città ricca d’arte e storia, non si fa cogliere di certo impreparata. Una nuova campagna è stata lanciata lo scorso mese dagli scanni di Santa Lucia per promuovere la diffusione culturale della città. Una serie di incontri nei numerosi musei partenopei per una forbice di tempo dal 1° febbraio al 30 maggio. Ingresso totalmente gratuito. Ad aderire a questa iniziativa, tre complessi monumentali che fanno capo al Polo museale di Napoli, Capodimonte, Castel Sant’Elmo, Certosa e Museo di San Martino e Museo di Duca di Martina, che mettono a disposizione del pubblico le proprie sale, più o meno durante tutta la giornata. Ma a distanza di un mese e mezzo dall’esordio dell’iniziativa, qual è il bilancio? Circa il 30% dei visitatori in più, ma tutti napoletani. Secondo la Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologioco, promotore del progetto Free entrance per i musei di Napoli, lo scarso incremento dei visitatori è costituito da soli partenopei, turisti continuano a non vedersi. Quella che era nata per tentare di arginare la grande difficoltà economica e di crisi dell’immagine della città attraverso la valorizzazione del turismo, sta rischiando di diventare solo un opportunità per la non di certo ristretta cerchia di napoletani amanti della cultura. Purtroppo, tutta una serie di eventi negativi hanno contribuito a fare di Napoli una città, per così dire, poco a portata di turista. Iniziative del genere, atte a valorizzare le bellezze del territorio, sono necessarie per tentare di migliorare almeno il nome di questa splendida città, sfortunatamente inserita in una triste e, spesso, difficile realtà.
Giuseppe Annunziata