Torre Annunziata: chi fermerà lo scempio?

La nostra città sembra costretta da un incantesimo di mal gestione politica che per anni si trascina dietro, come un enorme macigno che di sicuro non giova né i suoi abitanti, né gli stessi amministratori: ma di chi è la colpa?

Dietro un partito, un colore o meglio un idea politica spesso e volentieri si nascondono personaggi del tutto estranei alla vera concezione della politica e dell’esser politico;

Ora non voglio alimentare polemiche, anche perché del marcio che attanaglia la cittadina oplontina ce ne abbastanza. E basterebbe poco.

Non era difficile essere profeti del destino della nostra politica locale, anche perché siamo stati abituati ad essere per lo più delle volte costretti ad ammirare le sorti della città come se le vivessimo da lontano, così come un pugile in pensione assiste ai match lontano dal ring, eppure noi nonostante tutto su quel ring ci siamo, e siamo i protagonisti;

si, i protagonisti della città siamo noi cittadini contribuenti, che il mattino ci alziamo presto per macinare chilometri affinché un misero posto di lavoro possa darci agio e soddisfazioni per mandare avanti in maniera degna la nostra famiglia.

Ma di chi è la colpa? Come possiamo noi cittadini evitare che ciò possa ricadere sulle nostre spalle in maniera del tutto inevitabile?

Interrogativi questi che lasciano poco spazio all’immaginazione, e contribuiscono alla totale assenza di un benessere sociale nella nostra città.

Elezioni politiche spesso e volentieri dispendiose, con il solo scopo di accaparrarsi i voti; basti pensare alle spese che ogni personaggio che sceglie di candidarsi deve supportare per una buona campagna politica; una vera e propria guerra combattuta partendo dalle affissioni dei manifesti; è la cosa che in primo luogo durante un periodo elettorale viene palesemente notato da noi cittadini; in ogni dove ti ritrovi affisso un manifesto che inneggia un partito, un simbolo o semplicemente un “buffone” (consentitemi l’aggettivo); in quel periodo che io personalmente chiamo ironicamente “sociale”, viste le tante “opere di bene” che questi maledetti personaggi svolgono affinché un cittadino mostri perplessità  nell’ esprimere una  preferenza politica, e come per incanto, te lo ritrovi pronto a darti una mano, a consigliarti su una scelta o semplicemente a starti vicino; non so se chiamarli vampiri o semplici zanzare, una cosa li accomuna però, il fatto che ti si attaccano per poi succhiarti…il voto!

Beh a questo punto verrà spontaneo dire, che ogni cittadino è libero di esprimere la propria preferenza politica in maniera del tutto personale; ma quando il soggetto è preso da una crisi  sociale- economica, ecco che l’amico ti si rivela il tuo traghettatore.

Beh per un momento forse è meglio tralasciare il tempo di questa missiva alla vita del politico, sarebbe solo un dispendio di vocaboli che forse nemmeno meriterebbero, e quindi voglio passare ad un increscioso episodio che i “nostri” grandi politici (senza distinzione di colori) ci hanno onorato.

Il progetto della costruzione dei box commerciali situati a via Tagliamonte. Chi di noi  non si è sentito fiero per qualche giorno, quando si è ritrovato dinanzi a quell’area completata dopo mesi di lavori? 18 Box commerciali, che stando alle parole dei nostri politici, dovevano servire a dare un occasione di rilancio per il commercio locale. 2 milioni e 633 mila euro spesi. Tutto a norma ci verrebbe da dire, se non fosse per il pietoso stato di abbandono in cui versa l’opera a pochi mesi dalla sua realizzazione. Proprio così, il complesso commerciale che doveva estendersi in una zona ricca di case popolari, attualmente versa in totale stato di abbandono, con danni presenti già all’esterno della struttura stessa. Erbacce, immondizia, fioriere e lampioni distrutti, questo né è rimasto del prolifico progetto di rilancio commerciale, per non parlare poi delle mura perimetrali dell’intera struttura già presi di mira dai writers di  turno per mettere in atto la loro inesorabile mania. Tutto questo ha fatto da cornice a quello che può tranquillamente definirsi l’ennesimo flop della classe politica torrese; si perché dinnanzi a questo sperpero di danaro pubblico, non possiamo esimerci nel tentativo di puntare il dito verso una singola persona o un singolo partito,  ma dovremmo attribuire la colpa all’intero “pacco di buoni a nulla”. Forse per una volta noi dovrebbero essere i cittadini a dichiararsi parte lesa, e chiedere danni morali o perché no, tentare quanto meno di ridicolizzare quanti occupano poltrone all’interno di Palazzo Criscuolo, solo per un misero stipendio a fine mese, anziché battersi al fianco di gente onesta che in fondo chiede solamente un po’ di vivibilità.

È così difficile da comprendere quelle che sono le esigenze dei cittadini?

Conti alla mano ad oggi possiamo contare su alcuni record che nessuno potrà mai toglierci: siamo l’unica città di mare, che non vive di un turismo balneare, gli unici ad avere una sabbia vulcanica (con effetti benefici alla salute tra l’altro) e non ne tuteliamo la sua igienicità, lasciando che i bagnanti sporchino e lascino tutto lì senza alcun presidio di vigili ambientali (eccetto per i lidi privati), gli unici ad avere “ancora” fatiscenti nonché pericolosi edifici in centro (vedi il Moderno e il Metropolitan) e invece di riunirsi per uno sviluppo epocale, i nostri “pseudo politici” pensano a farsi guerra a spada tratta solo per il benefit di voti in futuro che possa garantirli a restare ben saldi sulle loro maledette poltrone.

E dulcis in fundo abbiamo la ciliegina sulla torta, rischiamo seriamente di vederci revocati i fondi stanziati dal Governo per la realizzazione di un mega parco tematico (circa 35 milioni di euro) con funzioni ricettive espositive e artigianali: il Pompei Tech World, che doveva sorgere a via Plinio.

A questo punto mi sorge spontaneo un pensiero, che rivolgo a tutti coloro che vogliono in futuro accingersi ad una esperienza politica nella nostra città: Torre Annunziata e i suoi cittadini non hanno bisogno di progetti faraonici e promesse che col tempo poi si rivelano flop, abbiamo bisogno di vivibilità e sicurezza, perché queste sono le prerogative principali, affinché un imprenditore strizzi l’occhio dinnanzi a quella che resta pur sempre una delle città (per il clima e per la magnifica vista panoramica) più belle della costa vesuviana e decida di investire!

Se proprio non potete fare a meno delle vostre “comode poltrone”, beh allora rendeteci consapevoli  di ciò e risparmiateci altre spiacevoli sorprese elettorali future!

Angelo Riso

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