
E’ uno studente del 3° anno dell’Università di Scienze Biologiche, il giovane tratto in salvo dalla Polizia, stamani intorno alle 12,30 al Centro Direzionale. Il giovane, che tra qualche giorno compirà 20 anni, è salito sul parapetto del terrazzo dell’Università ed era pronto a lanciarsi nel vuoto, se gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e del Commissariato di Polizia di Poggioreale non fossero giunti giusto in tempo per impedirglielo. I poliziotti, intervenuti su segnalazione della Sala Operativa, hanno accertato che il giovane era in piedi sul parapetto e, poco distante da lui, una donna, risultata essere un’impiegata amministrativa, cercava di convincerlo a non lanciarsi. Richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco con i teloni di sicurezza, la Polizia ha provveduto ad allontanare i passanti curiosi, che da strada si fermavano con gli occhi all’insù a guardare la scena. Sono sembrati minuti interminabili ma, estremamente preziosi al fine di agire prontamente evitando il peggio. La situazione stava per degenerare, quando la donna, non accortasi della presenza della Polizia, ha tentato di tiralo per un braccio, facendo si che il giovane, riuscito a divincolarsi, si spostasse sul lato destro del cornicione con un piede sospeso nel vuoto. A quel punto i 4 poliziotti, che stavano osservando i suoi movimenti da una porta-finestra senza essere notati, hanno visto il giovane farsi il segno della croce e sono intervenuti con un’azione fulminea ed all’unisono, riuscendo a prenderlo per la cintura dei pantaloni e poi per le braccia, traendolo così in salvo. Gli agenti hanno rinvenuto in un’aula, dove il giovane aveva preso parte stamani ad una lezione, una lettera che spiegava l’insano gesto, attribuendolo ad un mancato dialogo con i genitori. Incredula la madre, precipitatasi sul posto, appena gli agenti l’hanno contattata. Il giovane, già in cura presso una struttura ospedaliera, è stato ricoverato presso l’ospedale San Giovanni Bosco.