Regione: sanatoria in arrivo per tremila abitazioni in Campania

Operazione condono, secondo atto. Dopo il tentativo ripetutamente fallito dei parlamentari campani del centrodestra con il decreto «Milleproroghe», si riparte dalla commissione Urbanistica del Consiglio regionale con la proposta di legge del consigliere del gruppo «Caldoro presidente» Giovanni Fortunato, che prevede la modifica della legge regionale del 2004 in materia di sanatoria di abusi edilizi. Ciò consentirebbe a chi ha costruito abusivamente prima del 31 marzo 2003 in zone sottoposte a vincoli di non edificabilità relativa di accedere al condono previsto dalla legge approvata in Parlamento nel 2003. Il suddetto testo approvato in Consiglio nel 2004 fu tuttavia dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, dopo che molti cittadini avevano già presentato domanda di condono e pagato i relativi oneri. «Con questa modifica – spiega Fortunato – si dà la possibilità a chi ne ha i requisiti di sanare gli abusi. È un atto dovuto. È a favore dei bisognosi, di tanti che hanno costruito per necessità, e non dei ricchi». Secondo una stima fatta dagli uffici regionali, in Campania sarebbero circa tremila le case interessate al provvedimento, gran parte delle quali in provincia di Napoli. Resta esclusa la zona rossa dell’area vesuviana per la quale restano intoccabili i vincoli. In questo, Fortunato ha preso a modello la Regione Lombardia che nel 2004, nelle disposizioni in materia edilizia, ha previsto che nelle aree in cui vige il vincolo di non edificabilità assoluta le opere abusive non siano suscettibili di sanatoria. Lo sono, invece, le costruzioni realizzate in aree assoggettate a vincoli di non edificabilità relativa. Il governò impugnò questa parte ma la Consulta diede ragione alla Lombardia, sostenendo che la Regione «si limita a recepire la normativa statale concernente la sanatoria degli abusi realizzati nelle aree vincolate, senza introdurre ipotesi di sanatoria ulteriori rispetto a quelle previste dal decreto legislativo del 2003». Un’altra sentenza del 2006 del Tar, riprendendo la decisione della Consulta, afferma che «secondo la norma statale non tutti i vincoli sono ostativi alla sanabilità, ma solo quelli di inedificabilità assoluta». Insomma, la sanatoria campana sembra possibile, fermo restando che occorre, per gli abusi nelle aree vincolate, l’autorizzazione dell’autorità sovraordinata (Parchi, Soprintendenze, Autorità di bacino). «Non c’è alcuna riapertura dei termini e non è possibile presentare nuove domande. Non c’è nessun nuovo condono, se non una modifica della legge per consentire a chi ha già provveduto al pagamento degli oneri di ottenere il condono», ha chiarito Fortunato. La proposta di legge arriva oggi in commissione. La maggioranza è in linea di massima favorevole, maggiori riserve persistono nel centrosinistra.

Antonio Averaimo

 

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