Castellammare, manifestazione per il lavoro: almeno mille persone in piazza

Almeno mille persone (3mila secondo gli organizzatori, addirittura 300 secondo il sindaco Bobbio) hanno partecipato alla manifestazione cittadina indetta dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl in difesa della Fincantieri di Castellammare di Stabia e per lo sviluppo del territorio. Tra i manifestanti studenti, operai Fincantieri e dell’indotto, dell’ex Avis, di Meridbulloni e di altre realtà industriali dismesse dell’area, che hanno sfilato da piazza Umberto verso piazza Spartaco, e fino a piazza Giovanni XXIII, sede del municipio stabiese, transennato per l’occasione e “blindato” dall’ordinanza anti-assembramento firmata dal sindaco Luigi Bobbio qualche settimana fa. Non sono mancati i momenti di tensione, proprio all’arrivo nei pressi di Palazzo Farnese. I manifestanti hanno sfondato la barriera formata da transenne che limitavano l’area antistante la sede del Comune di Castellammare. Le transenne erano state interpretate, da alcuni degli organizzatori, come simbolo delle distanze esistenti tra l’amministrazione comunale ed i problemi sociali della città. Le forze dell’ordine si sono disposte in assetto antisommossa davanti all’ingresso del municipio. L’area limitata alla folla dall’ordinanza sindacale è stata in parte invasa da manifestanti con le bandiere di partiti e sindacati, ma non ci sono stati ulteriori problemi. Il corteo, fino a quel momento, era andato avanti senza difficoltà, con la solidarietà piena dei tanti commercianti di Castellammare che hanno deciso di abbassare le saracinesche dei negozi in segno di “lutto” e di vicinanza ai lavoratori. Ovunque, tra i manifestanti, striscioni, bandiere dei sindacati e grandi vignette caricaturali raffiguranti Berlusconi e il sindaco Luigi Bobbio che è stato ritratto come superman e come l’attore John Wayne, definito negli slogan come uno sceriffo.

«Giusta la manifestazione indetta dagli operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia – spiega il vicesegretario nazionale dei metalmeccanici con delega alla cantieristica dell’Ugl, Laura De Rosa – che, ormai da mesi, continuano a chiedere risposte concrete in nome del loro futuro occupazionale e per lo sviluppo del territorio. Obiettivo del corteo – prosegue la sindacalista – è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni locali e nazionali. È necessario convocare nell’immediato un tavolo a Palazzo Chigi per discutere della vertenza Fincantieri, focalizzando la massima attenzione sullo stabilimento di Castellammare. Con rammarico fino ad oggi la Regione Campania non ha dato alcuna risposta in merito all’estensione di nuovi e proficui bacini». Nel comizio finale un giovane di 18, Michele Migliardi, si è fatto portavoce dell’angoscia dei giovani per l’assenza di lavoro manifestando solidarietà a chi lotta per dare sviluppo ad una città in declino. Poi ha preso la parola il vicario dell’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, don Catello Malafronte, che ha parlato a nome del vescovo Felice Cece: «Mi rivolgo a voi per manifestare la vicinanza della Chiesa in questo momento così difficile, siamo vicino a voi e alle vostre famiglie. Il lavoro è tra i diritti fondamentali dell’uomo. Chi è senza lavoro non può operare per il bene della famiglia né per la società. La crisi Fincantieri richiede scelte lungimiranti senza rinvii e scappatoie. Non si può attendere: la mancanza del lavoro concorre ad alimentare mali civili e la criminalità, fornendo manovalanza alla camorra che pesca tra chi è senza speranza. Rivolgo quindi un appello alle istituzioni a tutti i livelli di competenza – conclude don Catello – affinché si adoperino per il superamento di questo difficile momento».

Molto critica la posizione del sindaco Bobbio, che non si è nemmeno affacciato alla finestra di Palazzo Farnese: «È stata una manifestazione triste, e che ha messo assassini e vittime insieme, chi ha creato questa agonia sociale ed economica di Castellammare e i lavoratori che l’hanno subita. La manifestazione è fallita, erano solo 300 persone in piazza. E comunque, la mia attenzione in questo momento è rivolta solo al 31 marzo, quando è convocato il tavolo istituzionale a cui non prenderanno parte i sindacati di categoria che hanno diritto a partecipare solo ai tavoli di trattativa. In quella occasione sarà effettuata l’analisi della situazione Fincantieri a Castellammare, vedremo come si può contribuire, ognuno per le proprie competenze, Comune, Regione, Ministeri e azienda, per portare avanti le linee produttive. A me preme assicurare il mantenimento dell’occupazione e il suo incremento. Il primo obiettivo è che la Fincantieri, che ha precise responsabilità verso i lavoratori e verso l’indotto si impegni per non dismettere il cantiere».

Catello Somma


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