Raimondo Pasquino, rettore dell’ Università di Salerno, presenta ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Napoli: per questa occasione il Terzo Polo si stringe attorno al suo candidato. Fini, Casini e Rutelli: un trio d’eccezione calca il palcoscenico del Teatro Augusteo davanti a una folla non esagerata di spettatori. Presenti anche Enzo Rivellini, coordinatore regionale Nuovo Polo per l’Italia e Ciriaco De Mita, parlamentare europeo UDC.
Pasquino bada al sodo e da subito snocciola i punti salienti del suo programma per Napoli: dal regolamento edilizio alla riqualificazione del centro storico, dal disinquinamento del golfo di Napoli alle politiche sociali, dal bisogno di parchi verdi (Chiaiano, Bagnoli) alla tutela della scuola di infanzia, passando per l’ampliamento e della darsena del porto di Napoli, accennando a una risistemazione del trasporto pubblico, alla necessità di stimolare la ricettività alberghiera, puntando soprattutto sulla raccolta differenziata porta a porta. Non mancano stoccate agli avversari diretti: “Il popolo lo usa chi non vuole rispondere democraticamente delle proprie responsabilità – afferma il rettore – “Dobbiamo schierarci contro la formazione dell’asse Napoli-Roma, tanto millantata dalla sinistra, per non ridurre Napoli a essere una periferia romana”
Casini, leader UDC, “irrompe” nella discussione scagliandosi da subito contro i numerosi avversari che Pasquino si trova davanti : “Non possiamo permettere che un De Magistris di turno governi questa città sulla base dei fallimenti passati” – commenta – “A Napoli abbiamo assistito a un acquietamento dell’opposizione che non ha saputo proporre alternative: diciamo si a un bipolarismo, ma a patto che sia “virtuoso”, con idee e senza rimpallo di responsabilità.
Rutelli mette in campo toni più pacati riferendosi maggiormente alle famiglie: “Oggi le famiglie sono prede dell’angoscia per i loro figli, perché c’è la convinzione che i nostri giovani abbiano meno possibilità, siano penalizzati prima ancora di affacciarsi alla vita” – commenta il leader di Alleanza per l’Italia – “Nessuno in Italia propone soluzioni concrete: se andiamo a scorrere il curriculum del rettore Pasquino, ci rendiamo conto che è una persona che ha saputo già governare situazioni complesse, quindi è un ottima persona per guidare Napoli”
E’ al leader di FLI, che la platea riserva il più caloroso saluto. Gianfranco Fini individua subito i tre mali della politica attuale: “presentismo”, nuovismo e egoismo. “Quello che io chiamo “presentismo” e’ l’ossessione che i politici di questa città hanno di parlare del presente in base ai fallimenti passati: non ho mai sentito nessuno che parli di una Napoli al futuro” – spiega Fini – “La credibilità non passa dal “nuovismo”, dal proporre cioè sistematicamente nuovi piani di gestione, perché chi dice di essere nuovo, il più delle volte non fa altro che mettere in campo vecchi mali. E’ ora di smettere di basare il confronto politico su invettive, il rettore Pasquino fa parlare i fatti, non parla per egoismo, l’altro male della politica attuale: è uno dei pochi che usa i verbi al plurale.”
Conclude il presidente, senza prima però risparmiarsi una neanche tanto velata frecciata alla infausta esperienza delle primarie nel centro sinistra: “La politica non è fare “casting”, ma è unire le forze dei partiti nel momento del bisogno”.
Mario De Angelis