I derby, si sa, sono strani, e possono finire con i risultati più insperati. Ma il Sant’Antonio Abate questa volta proprio non l’ha voluto vincere! Se si fosse trovato in una posizione di classifica più tranquilla, qualcuno avrebbe pure potuto pensare che l’avesse fatto quasi apposta a perdere, per regalare tre punti ai cugini dell’Angri, a rischio retrocessione. E invece no, il Sant’Antonio Abate sciupa l’ennesima occasione di tirarsi definitivamente fuori dalla zona play out, e butta al vento altre tre punti. Il derby di Angri è stata l’ennesima partita in cui si sono evidenziati i problemi che i giallorossi hanno nel reparto offensivo. La difesa di mister Pastore non era imbattibile, anzi, ha creato più volte degli spazi che gli attaccanti abatesi hanno sfruttato nel modo peggiore. E nemmeno dalle parti di Donnici l’Angri ha impensierito più di tanto, salvo per qualche occasione. Ma si sa, il calcio è fatto di episodi. Allora vedi Crisantemo fallire quattro nitide occasioni da goal, e minimo altre sette meno pulite. All’inizio si potrebbe parlare di sfortuna, perché se un pallonetto alla “Cavani” sfiora il palo e va sul fondo, non è tutta colpa dell’attaccante di turno. Ma quando nelle successive tre occasioni si arriva palla al piede in area di rigore davanti al solo Salatino e si spara alto sulla traversa, allora no, non è solo sfortuna. Sono gli orrori di un Crisantemo decisamente fuori forma, sia mentale che fisica. Il giocatore è apparso lento in campo, non preciso e più volte indeciso su dove indirizzare la palla, tant’è che in molte situazioni si è ingarbugliato con il pallone tra i piedi, favorendo i difensori avversari. L’Angri dal canto suo ha fatto una discreta partita, e si è reso pericoloso in un paio di circostanze, una su tutte quella di Ferraioli, che solo davanti a Donnici, ha alzato troppo il pallone, quando bastava appoggiarlo in rete. Stile Crisantemo, insomma. Ma se l’attaccante grigio rosso non si è più ripetuto, quello abatese ha continuato a perseverare nei suoi orrori. Il calcio ce l’ha insegnato: goal sbagliato, goal subìto. E così al 27’ della ripresa spunta il “piccolo” Incoronato, che salta di testa e segna il goal partita. Ottimo lo stacco dell’attaccante angrese, ma in questa occasione c’è da registrare la disattenzione della difesa ospite: è impensabile che Incoronato, con la sua statura minuta, sia saltato più in alto di “giganti” come D’Aniello e Follera. Al 34’ l’Angri perde anche Correale, espulso dopo un brutto fallo sul neo entrato Tedesco, febbrile in settimana e per questo non rischiato dall’inizio da mister Esposito. Ma l’Angri si chiude, e il Sant’Antonio nemmeno arriva più dalle parti di Salatino. È finito 1-0 per i padroni di casa il derby del “Novi”. Felicità per i tifosi grigiorossi, che si tengono lontani dalla zona retrocessione, e sperano di venir fuori anche da quella play out. Amarezza, invece, in casa abatese. Non si può perdere una partita dopo aver avuto quattro occasioni limpidissime per passare in vantaggio e, perché no, chiudere la partita. E invece il Sant’Antonio Abate si ritrova sempre lì, sconfitto e afflitto, appena sopra dalla zona “gialla”. Il vero problema, però, è più il fatto di essere a solo un punto di distanza dalle inseguitrici che tentano di uscire dalle posizioni di classifica che li condannerebbero ai play out. Ormai mancano solo cinque giornate alla fine del campionato, e il Sant’Antonio deve racimolare al più presto i punti utili per considerarsi definitivamente “salvo”, per poi poter giocare le altre partite con maggiore serenità. I ragazzi di mister Esposito ci proveranno subito domenica prossima, contro il Fortis Trani, per tentare l’operazione sorpasso proprio a danno dei pugliesi, e regalare così al pubblico del Comunale la gioia della vittoria, che in casa manca da due mesi e mezzo. Troppi per dei tifosi che ci sono sempre stati, anche dove era impossibile esserci. C’erano anche ad Angri, dove la prefettura di Salerno aveva disposto di giocare il match a porte chiuse. Ma loro no, non potevano perdersi il derby. E così alcuni erano disseminati tra gli addetti ai lavori nello stadio, altri, invece, si sono assiepati su muretti, baracche e balconi che davano sul campo per vedere la partita più attesa del girone. Molti hanno dovuto guardarla spalla a spalla con i tifosi avversari, e magari hanno dovuto anche tacere quando Incoronato ha segnato, non potendo nemmeno criticare Crisantemo per le occasioni fallite. Forse sono dovuti andar via anche a testa bassa, sentendo gli sfottò dei cugini grigiorossi, senza poter reagire. Però, in ogni caso, c’erano. Per un pubblico così, non si può non vincere. Sveglia Sant’Antonio, i tuoi tifosi vogliono festeggiare!
Feliciana Mascolo