Ancora problemi sul fronte dello smaltimento di liquami ad Ercolano: “ancora ” perché tempo addietro dalle pagine del Gazzettino avevamo già lanciato un allarme che solo oggi sembra stranamente evidenziato dai mass media nazionali. Con tanto di foto erano state evidenziate anomalie e disfunzioni che coinvolgevano un po’ tutto il litorale vesuviano. Eppure nulla si è fatto per evitare alla città di Ercolano l’ennesima vergogna: francamente riteniamo che la comunità degli scavi non meriti un simile trattamento ne l’attuale lassismo nel quale l’amministrazione locale ha di fatto anestetizzato il paese in attesa non si sa bene di quale “miracolo risolutore”. Ercolano non può consentirsi il lusso di “attendere”: ma si è andati oltre. Alcuni amministratori non “tollerano” neanche che si evidenzi la drammatica realtà in cui versa abbandonato a se stesso il popolo ercolanese. In questa condizione esistenziale non c’è più nulla che possa scandalizzare i cittadini : qui ci si aspetta ormai di tutto, nell’accezione negativa del termine. Scolarizzazione inadeguata, occupazione pari allo zero, supporti logistici inadeguati: questo il biglietto da visita che Ercolano offre a quanti dovrebbero scegliere il noto sito archeologico campano quale meta per le proprie vacanze. Ma si sa il problema lo vive in modo sentito chi lo “subisce” affidandosi a rappresentanti politici ad oggi indifferenti alle reali esigenze comunitarie. Sono anni che l’approdo borbonico di Villa Favorita versa in condizioni igienico strutturali catastrofiche ma nulla si è fatto perché questa vergogna sia quanto meno arginata. Sinceramente non si comprende quindi la sorpresa che determinate “ mostruosità ben note ” dovrebbe suscitare negli onesti contribuenti : gli ercolanesi non credono più a nulla e nessuno avviliti e traditi da chi ben altro ha promesso in periodo elettorale. Continuando di questo passo sarà inutile anche evidenziare certi scenari pietosi , sottolineare la pericolosità di situazioni reali che poco o nulla importano a quanti detengono il “potere” ad Ercolano. Un questo marasma le Associazioni presenti in loco fanno miracoli per salvare il salvabile: a questi eroi della quotidianità va il plauso della parte sana di Ercolano, dei figli di una terra vulcanica bella e dannata in cui non si riesce a progredire in alcun modo. Le imprese lasciano il paese, i negozi chiudono, i giovani emigrano ma per certi politici il problema continua a non sussistere mentre qualche anziano già sussurra :“ Evidentemente abbiamo meritato con la nostra indifferenza negli anni questo stato di cose….”.
Alfonso Maria Liguori