Il metallo torna alla ribalta e diventa protagonista assoluto del guardaroba femminile , soprattutto di sera . Sotto forma di pendenti , applicazioni , inserti decorativi o effetti sui tessuti . Al bando le regole per attingere liberamente agli stilemi del punk e del rock tra anni Settanta e Ottanta . Debbie Harry , Siouxse and the Banshees , i Bow Wow Wow e Nico diventano le icone di riferimento .
Punk , metallari e altre tribù metropolitane avranno di che divertirsi con i temi proposti , così variegati , pur nella loro componente dark . Lo stesso accade nel genere metal: forse non tutti sanno che questo ha molte derivazioni , così come la moda ha altrettante ispirazioni . Ognuna con i rispettivi codici estetici, estremizzati ed esteriorizzati in un abbigliamento cupo e “cattivo” . Condito imprevedibilmente (o forse si ? ) da grovigli metallici .
Che siano l’eterno supplizio di fantasmi imprigionati o il fashion must di stagione , le catene impreziosiscono outfits e accessori . Sotto forma di collana voluminosa con croci come pendenti come si vide nell’Inverno 2008/09 , alla sfilata Givenchy : un vero e proprio omaggio , quello dello stilista pugliese Riccardo Tisci , a tradizioni culturali e spirituali della propria terra , condito da accenti gotici che ne sottolineavano il lato più passionale e tenebroso .
Silhouette appuntite , severe e perfettamente definite negli outfits quasi maschili , composti da pants stretch e piccole giacche aderente . Trasgressione e rigore si uniscono in questi completi dark- vedovili dal piglio clergy-chic , decorati da cascate di ciondoli , catene , rosari ed ex voto
Capaci di disegnare una femminilità mistica e sensuale .
Collane come “lunghe catene”. Questa la tendenza dunque .
Eccole pronte a scivolare giù dalla scollatura dell’abito, poggiarsi sul seno e cascare nel “vuoto” del punto vita: sono affascinanti ed esaltano tutta la meravigliosa e sinuosa linea della donna.
Massiccia o sottile, monocromatica o incrostata di pietre preziose, regolare o interrotta da medaglioni e piastre .
La catena si presta ad infinite interpretazioni di stile grazie ad anelli modulari che creano mood sempre nuovi : trame che, scoprendo o ricoprendo il decolletè , vi attirano sguardi e attenzioni .
E pensare che è sempre stata una costante della goielleria del secondo ‘900 . Non a caso saranno gli Eighties gli anni che la consacreranno a vero e proprio elemento trainante del look: basteranno un paio di apparizioni di Madonna con giubbotto in pelle nera e cascate di catene al collo per dichiararla pezzo forte del decennio.
La catena è anche l’elemento fondamentale delle collezioni di Dana Lorenz . Nel febbraio del 2005 la designer lancia una linea di gioielli piuttosto appariscenti e originali sotto il nome di Fenton . In breve gli accessori riscuotono successo di pubblico e stampa, grazie ad uno stile teatrale di materiali intrecciati e collane multistrato che vedono appunto le catene mescolate a perle, cristalli Swarovski, stoffe e strass . Pezzi elaborati e creativi incorporati in un raro mix inaspettato di elementi e materiali , che fanno riferimento alla cultura pop-rock . Catene inaspettate , glamour, collage di emozioni e materiali dalla bellezza a tratti oscura .
Non vi si addice l’impronta punk ? Non temete ! Pomellato e gli altri che hanno iconizzato la catena in numerose varianti , sono riusciti a portarla fino ad oggi , ripulita dall’aria disco/rock anni ’80 e adattandola al nuovo , elegante , understantement , tanto da renderla perfetta anche su un tailleur bon ton .
Rimane però intatta , intrinseca nelle maglie e negli anelli , una sorta di ” dichiarazione celata” , anche di coloro che la scelgono come goiello : catene e legami ? Solo ed esclusivamente da indossare . Avvisati…
M.Chiara D’Apolito