Lo Scudetto 1945 allo Stabia: la proposta arriva in Consiglio Comunale

«Noi vogliamo che venga riconosciuto, come accaduto nel 2002 allo Spezia per la stessa stagione calcistica divisa dalla guerra, lo scudetto dell’Italia Liberata allo Stabia. Sarebbe giusto fregiare una città come Castellammare, da oltre 100 anni appassionata di calcio, con questo scudetto in fin dei conti vinto sul campo, anche se con la nostra nazione martoriata dalla seconda guerra mondiale». Nel 1944/45, mentre i liguri vincevano lo scudetto del Nord assediato ancora dai fascisti, la Juve Stabia divenne campione dell’Italia Liberata, in un campionato giocato da dieci formazioni, dopo aver distanziato di 2 punti la Salernitana e di ben 7 il Napoli, quell’anno superato anche nella finalissima della Coppa d’Argento il 31 maggio 1945 alle ore 12, in virtù di un sorteggio al termine dei non risolutivi supplementari. Lo Stabia, dunque, vinse il campionato dell’Italia Liberata, mentre i vigili del fuoco di La Spezia quello dello dell’Italia ancora occupata da nazisti e fascisti.

Gianfranco Piccirillo, presidente dell’associazione “Stabia Amore”, torna ad interessarsi alla questione irrisolta, fondando il “Comitato per lo Scudetto allo Stabia”. Tra i possibili testimonial della nuova iniziativa che potrebbe portare lo Scudetto 1945 nelle mani della Juve Stabia, l’attore Sebastiano Somma, oppure uno tra i tre calciatori Fabio Quagliarella, Gennaro Iezzo e Antonio Mirante. Tutti, naturalmente, di Castellammare di Stabia.

Intanto, Antonio Sicignano, consigliere comunale del Cdl stabiese, si è impegnato a chiedere un impegno del consiglio comunale affinché la Figc riconosca all’attuale Juve Stabia lo scudetto dell’Italia del sud, che nel 1945 fu negato all’allora Stabia. Ora sull’argomento interviene. «Si tratta di una iniziativa condivisibile – spiega Sicignano – atteso che il riconoscimento di meriti sportivi, ancorché risalenti nel tempo, rappresenta una occasione irrinunciabile per reclamare, anche agli occhi dei giovani, il notevole valore simbolico rappresentato dai canoni della “lealtà” e dello spirito di sacrificio; proprio come lo Stabia, che nel 1945, con “lealtà” e “spirito di sacrificio” rappresentò una eccellenza calcistica. E’ ora che ciò ci sia riconosciuto ufficialmente anche dalla Federazione Italiana. Ho comunicato al presidente dell’Associazione Stabia Amore, Gianfranco Piccirillo, che appoggerò con la mia iniziativa consiliare la sua battaglia e che presenterò una richiesta ufficiale alla conferenza dei capigruppo affinché si interessi della vicenda, non escludendo la possibilità di una sua audizione nella stessa».

Catello Somma

 

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