Sono trascorsi quasi cinque mesi dai crolli negli Scavi di Pompei, ma la situazione non è affatto cambiata. L’intonaco continua a cadere dai muri vecchi di 2000 anni; i mosaici sono poco curati e in alcuni punti letteralmente “mangiati” da muschio ed erbacce; ci sono ancora tanti, troppi, muri a rischio crollo; i cani sono i veri padroni del sito archeologico; non si parla di nuovi scavi, lasciando spazio ai tombaroli; con un po’ di pioggia, i turisti rischiano di fare un’escursione in piscina…
La lista potrebbe continuare, ma è meglio fermarsi, perché intanto subentrano i tagli del Governo e i 2 centesimi di “tassa” sui carburanti destinati alla Cultura. E in questa strana situazione gli sprechi continuano a palesarsi.
Basta fare il solito giro turistico, per scovare un altro scempio: un enorme cubo di cemento armato, vicino alle mura nei pressi di Porta Nola. Un vero e proprio bunker alle porte degli Scavi, un ecomostro da 5 milioni di euro commissionato nel 2006 (bando pubblicato il 9 agosto e aggiudicato il 22 novembre), i cui lavori sono ancora in corso. E cosa ospiterà questo enorme edificio costruito nei pressi di una delle due necropoli all’esterno della vecchia Pompei?
Il bando della Soprintendenza Archeologica di Pompei parla di una destinazione “generica”. Quel palazzotto nei pressi di Porta Nola sarà «destinato a nuovi depositi, uffici per il personale e magazzino archeologico». Un po’ di tutto, insomma, forse perché non c’era un’idea precisa quando è stato progettato.
Inoltre, la realizzazione di questo edificio doveva costare 3 milioni 796mila euro, somma a cui va sottratta la percentuale del 25,746% di ribasso per l’aggiudicazione. Ma, nella fase attuativa iniziata durante la gestione commissariale, l’importo lievita fino 4 milioni 906mila euro. Quindi, quasi 5 milioni di euro per un qualcosa che non si sa a cosa servirà e che in quattro anni non è stato ancora ultimato. La “relazione conclusiva” sul progetto è stata redatta dal commissario per l’emergenza negli scavi di Pompei, Marcello Fiori.
Questa sembra quasi una spesa fatta così, tanto per spendere dei soldi. Il tutto, senza mai pensare, ad esempio, alla realizzazione di un vero e proprio museo vicino agli Scavi di Pompei. Ecco le foto dell’ennesimo disastro nel sito archeologico più famoso del mondo, pubblicate dal gruppo Facebook “Stop Killing Pompeii Ruins”.
http://www.facebook.com/pages/Stop-killing-Pompeii-Ruins/108291745883016
Dario Sautto