Sono trascorsi quasi cinque mesi dai crolli negli Scavi di Pompei, ma la situazione non è affatto cambiata. L’intonaco continua a cadere dai muri vecchi di 2000 anni; i mosaici sono poco curati e in alcuni punti letteralmente “mangiati” da muschio ed erbacce; ci sono ancora tanti, troppi, muri a rischio crollo; i cani sono i veri padroni del sito archeologico; non si parla di nuovi scavi, lasciando spazio ai tombaroli; con un po’ di pioggia, i turisti rischiano di fare un’escursione in piscina…
Basta fare il solito giro turistico, per scovare un altro scempio: un enorme cubo di cemento armato, vicino alle mura nei pressi di Porta Nola. Un vero e proprio bunker alle porte degli Scavi, un ecomostro da 5 milioni di euro commissionato nel 2006 (bando pubblicato il 9 agosto e aggiudicato il 22 novembre), i cui lavori sono ancora in corso. E cosa ospiterà questo enorme edificio costruito nei pressi di una delle due necropoli all’esterno della vecchia Pompei?
Il bando della Soprintendenza Archeologica di Pompei parla di una destinazione “generica”. Quel palazzotto nei pressi di Porta Nola sarà «destinato a nuovi depositi, uffici per il personale e magazzino archeologico». Un po’ di tutto, insomma, forse perché non c’era un’idea precisa quando è stato progettato.
Questa sembra quasi una spesa fatta così, tanto per spendere dei soldi. Il tutto, senza mai pensare, ad esempio, alla realizzazione di un vero e proprio museo vicino agli Scavi di Pompei. Ecco le foto dell’ennesimo disastro nel sito archeologico più famoso del mondo, pubblicate dal gruppo Facebook “Stop Killing Pompeii Ruins”.
http://www.facebook.com/pages/Stop-killing-Pompeii-Ruins/108291745883016
Dario Sautto