Una tendopoli in prossimità del centro abitato a Santa Maria Capua Vetere
Giovanna Sorrentino
Dopo un lungo viaggio sulla nave della marina militare San Marco, gli immigrati tunisini sono giunti al porto di Napoli e fatti salire sui pullman diretti nella caserma Andolfato di Santa Maria di Capua Vetere in provincia di Caserta, a gruppi di circa quaranta persone per volta. Per l’occasione un grande spiazzo verde è stato adibito a tendopoli. Tra loro c’erano tre feriti, uno alla gamba e due alla mano; sono stati fatti scendere quasi per ultimi e curati dalla Croce Rossa che li attendeva fuori al porto insieme alle forze dell’ordine. Tra i 470, tutti uomini, sono arrivati 11 minorenni e un uomo sposato con una donna napoletana, ma non può ancora uscire perché non sono ancora stati efferruati i riconoscimenti. Durante il viaggio qualche cittadino italiano faceva loro cenni di benvenuto. Le loro prime richieste sono state fare una doccia, mangiare e avere le sigarette.
La caserma è recintata da mura invalicabili e si trova in prossimità di un centro abitato. Una signora che abita nei dintorni afferma: «In televisione ho visto che le altre tendopoli si trovano lontano dai centri abitati per evitare situazione spiacevoli nel caso in cui queste persone scappassero. Comunque, se è stato deciso così, non possiamo fare nulla».