Dopo aver incrociato le braccia, esternando il proprio dissenso con manifesti e striscioni, i quattordici lavoratori socialmente utili del comune di Cercola tornano ognuno alla propria occupazione, il tutto all’indomani dell’avvenuto chiarimento con il Sindaco Pasquale Tammaro e l’Assessore al Personale, Aniello Esposito. Si ricorda che settimana scorsa gli l.s.u. erano pronti ad occupare il municipio nel caso in cui non fossero pervenute in tempi brevi delle risposte concrete dall’amministrazione e dalla Regione Campania.
Fortunatamente quanto detto è stato scongiurato dalle parole del Primo Cittadino il quale ha dichiarato a loro e alla stampa: «Le nostre non sono vane promesse, come quelle delle precedenti amministrazioni di centro-sinistra. I contratti sono reali e la stabilizzazione avverrà in data 1 Settembre». La motivazione del ritardo di circa quattro mesi la da il dott. Tammaro stesso: «C’è stato un problema riguardo ai precedenti contratti, che riportando una clausola rescissoria non venivano riconosciuti nella forma dalla Regione Campania».
Tutto dunque sembrerebbe essersi risolto visti i nuovi contratti, apposte le nuove firme da parte degli l.s.u. e presa in esame la data di inizio rapporto: «Il responsabile regionale, visti i nuovi contratti – continua il dott. Tammaro – ha già espresso un primo parere positivo. Mi sento di tranquillizzare tutti, affermando che i lavoratori socialmente utili diventeranno effettivi dal primo Settembre, così come riportato nel contratto. L’ok definitivo lo avremo la settimana prossima quando la regione ci invierà un resoconto sui fondi messi a disposizione, in base al protocollo d’intesa fra comune e regione».
Nell’attesa dunque della definitiva concessione il Primo Cittadino di Cercola vede già all’orizzonte il suo prossimo obiettivo: «Ci sarà a breve un incontro tecnico-politico al quale parteciperanno tutti i Sindaci dei comuni dell’area vesuviana al fine di risolvere l’annosa questione rifiuti della Provincia di Napoli. Posso anticipare che il nostro intento comune è quello di proporre alla Regione un protocollo d’intesa in cui ci dichiariamo del tutto autosufficienti, grazie alla raccolta differenziata e ad alcuni siti di compostaggio, che alcuni di noi vogliono realizzare in aree predisposte all’interno del proprio comune. Sappiamo che “Cava Sari” sarà presto stracolma e dunque vogliamo anticipare gli eventi, salvaguardando il nostro ambiente. Chi differenzia non dovrebbe essere penalizzato, come invece è accaduto a Terzigno».
Armando Madeo