Si parlerà del ruolo della massoneria nel cammino che ha portato all’unità d’Italia venerdì 8 aprile alle ore 17:30 nella sala consiliare di Nola, in piazza Duomo. L’occasione è data dal convegno dal titolo “I Moti carbonari del 1820. Da Nola all’Unità d’Italia del 1861. Ruolo della Carboneria e Massoneria nel Risorgimento Italiano”. Il dibattito vede tra i protagonisti un altissimo esponente della massoneria italiana, ed avrà al centro i rapporti (non sempre noti al grande pubblico) intessuti tra gli esponenti delle associazioni che sono state tra le protagoniste meno conosciute del processo di unificazione del nostro Paese. Ad organizzare l’evento in collaborazione tra loro il Comune di Nola, la Gran Loggia d’Italia, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la Libreria Guida di Nola, l’Associazione Europea Nola-Bordeaux, il Circolo Culturale Giordano Bruno e l’Associazione Amici dell’Unità d’Italia.
A prendere la parola saranno: Geremia Biancardi, Sindaco di Nola; Maria Grazia De Lucia, Assessore ai Beni Culturali del Comune di Nola; Alfredo Mazza, Associazione Europea Nola-Bordeaux & Circolo G. Bruno, Resp.le Scuola Alta Formazione di Nola Istituto Italiano Studi Filosofici; Emilio Gin, Docente di storia moderna presso l’Università degli Studi di Salerno; Ciro Asproso, professore di filosofia presso il Liceo Classico G. Carducci, Nola; Paolo Cannella, Grande Oratore della Gran Loggia d’Italia; Paolo Russo, Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, presidente dell’associazione “Amici dell’Unità d’Italia”. Modera: Antonio Russo, corrispondente del quotidiano “Il Mattino”.
“La Massoneria è stata il volano per la modernità attraverso rivoluzioni per la libertà di pensiero e di innovazione. Tutti i grandi cambiamenti epocali e rivoluzionari hanno avuto come regia di massoni. Si pensi alla Rivoluzione americana, francese, l’illuminismo, il risorgimento italiano e forse anche le rivoluzioni arabe del 2011!!! – commenta Alfredo Mazza – e quale terra migliore di Nola, terra di Giordano Bruno esempio di libero pensatore, che non si annichili di fronte alla tortura o al rogo, che lo resero immortale. Rogo che accese quei lumi che portarono il seme della democrazia in Europa”.