Nucleare: l’INGV smentisce la notizia di depositi di scorie radioattive in Campania e nel Lazio

L’inquietante notizia, circolata su alcuni giornali nazionali, relativa all’ipotesi di possibili siti per lo stoccaggio di scorie nucleari da allocare in Campania e nel Lazio, individuati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è stata categoricamente smentita dai vertici dall’Ingv stesso che, in una nota ufficiale, hanno così precisato “Con riferimento alle dichiarazioni apparse sulla stampa in relazione all’individuazione dei siti per lo stoccaggio delle scorie nucleari, questo Istituto fa presente di non aver avviato nessuna attività volta  a definire aree idonee e che non è al momento in alcun modo possibile affermare che nel Lazio ed in Campania vi siano zone potenzialmente adatte a questo scopo. Ricorda inoltre che in queste due regioni sono presenti ampie aree ad alta sismicità”.

La smentita, si è resa necessaria per arginare le polemiche seguite alla diffusione a mezzo stampa delle dichiarazioni della dottoressa Fedora Quattrocchi – responsabile proprio per l’Ingv del progetto “parco tecnologico”, nome spaventosamente rassicurante con cui la normativa vigente in Italia indica i depositi per lo stoccaggio di scorie nucleari gestiti dalla S. p. A. SOGIN, acronimo che sta per Società Gestione Impianti Nucleari – che, intervenendo, al convegno ‘Sicurezza nucleare e energetica: pianificazione del sottosuolo’, organizzato a Roma dal Centro studi sviluppo e relazioni per la sicurezza (Tts, Think tank security), si era espressa a favore della possibile individuazione, sia nel Lazio che in Campania, di aree potenzialmente idonee per il deposito di scorie nucleari.

Le dichiarazioni della dottoressa Quattrocchi, sconfessate dall’Ingv, non vanno però prese alla leggera e considerate il frutto di semplici “considerazioni personali”. Il rischio che siano proprio la Campania e il Lazio a dover ospitare i “parchi tecnologici” è in verità molto alto, considerato che in queste due regioni si trovano già svariate tonnellate di  scorie nucleari depositate provvisoriamente nelle centrali nucleari dismesse di Latina e Sessa Aurunca nel casertano.

Ferdinando Fontanella

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