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Napoli, smaltimento rifiuti: 4mila in piazza per un piano alternativo

Più di 4000 persone nella mattinata di sabato hanno affollato le strade del centro di Napoli, da piazza Dante a piazza Plebiscito, per chiedere a gran voce un piano alternativo di smaltimento dei rifiuti.

Nel corso dell’importante mobilitazione, promossa dal comitato apolitico “Progetto Cittadini Campani”, si sono alternati al megafono voci che spiegavano i punti della protesta: un numero adeguato di ”Impianti di Compostaggio” per la conversione dell’umido, i primi centri di “Trattamento Meccanico Manuale” per l’indifferenziato secco, sono le principali proposte rimaste inascoltate dagli organi di governo.

Claudio Pellone, responsabile e portavoce principale del Progetto “Cittadini Campani”, ha risposto ad alcune nostre domande.

Come nasce questo importante progetto?

“Il progetto Cittadini Campani nasce qualche mese fa: raggruppiamo al nostro interno comitati come “Rete Comitati Vesuviani”, “Movimento Difesa Territorio Vesuvio”: abbiamo esperti che si occupano di  contenuti scientifici, movimenti attivi per la lotta, i  Commons che organizzano blitz, presidi pro raccolta differenziata, insomma siamo una grande collana di perle, lavoriamo uniti per un obbiettivo comune: proponiamo contenuti veri e spendibili.”

In che modo questa realtà di emergenza può cambiare?

“Soprattutto a Napoli vale la legge del più forte: il più forte e’ un espressione della politica o della camorra, ma se la parte sana della città si fa garante di un altra visione delle cose, allora anche il nostro progetto Cittadini Campani può avanzare. Ci preoccupa essenzialmente coinvolgere la cittadinanza, l’obbiettivo è che i cittadini facciano massa e opinione pubblica per fare pressioni, è l’unica speranza che abbiamo per combattere i poteri forti della odierna politica.”

Contestare ma anche proporre, quindi.

“In primo luogo contestiamo l’inceneritore: comprendiamo che gli interessi economici della politica vorrebbero a tutti i costi un ciclo di smaltimento che ruoti attorno a questi impianti, ma è chiaro a tutti che la politica degli inceneritori implica molto dispendio di denaro, di tempo e presenta il problema dello smaltimento delle ceneri. Al centro delle nostre proposte c’e’ la raccolta differenziata al 100%, il riciclo totale,  cioè che ogni materiale torni da qualche parte: c’è un brevetto italiano funzionale a questo proposito, ma non ancora preso in considerazione.”

Proprio sabato, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli aperta dopo l’emergenza rifiuti del 2008, è stata presentata la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di “epidemia colposa e abuso d’ufficio” per venti persone, tra sindaci, commissari prefettizi e pubblici funzionari di comuni dell’hinterland napoletano tra cui: l’ex prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, l’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino e l’attuale sindaco di Napoli Rosa Iervolino.

Mario De Angelis

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