Regione, passa la linea Caldoro: addio alla provincializzazione dei rifiuti

Il consiglio regionale di fatto mette fine alla provincializzazione nella gestione del ciclo dei rifiuti. In caso di emergenza, dopo una delibera della giunta che ne certifica le ragioni, le Province dovranno modificare o integrare i rispettivi piani d’ambito, non esclusa la possibilità di aprire nuove discariche. «La norma – ha detto il governatore Stefano Caldoro, intervenuto in aula – supera le rigidità del sistema attuale e conferma la responsabilità delle Province. Ma prevede le responsabilità del livello regionale nell’ipotesi in cui l’ambito provinciale non riesca a garantire l’autosufficienza». Non è esclusa la possibilità di aprire nuove discariche, ma su questo punto l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano è cauto. «Sono certo – ha osservato – che per almeno un anno e mezzo non ce ne sarà bisogno. Pensiamo invece di sfruttare al meglio le capacità di quelle esistenti con l’ampliamento già previsto per legge del 15 per cento e di utilizzare le cave dismesse. In particolare ci sono due località i cui sindaci sono d’accordo nell’utilizzo delle loro cave. Questa norma non costituisce un atto di imperio, ma di responsabilizzazione delle Province». Il provvedimento è passato con 34 voti favorevoli, 31 della maggioranza e 3 dell’Idv. Il Pd si è astenuto. Cinque i voti contrari: Zecchino (lista Caldoro); Ruggiero (Pdl); Lonardo (Udeur); D’Amelio e Del Basso de Caro (Pd), mentre i socialisti Mucciolo e Oliviero hanno abbandonato l’aula per dissenso. Da notare che a votare contro sono stati proprio cinque consiglieri irpini e sanniti, che senza dubbio  vedono nella norma approvata il via libera per sversare nei loro territori i rifiuti di Napoli, la provincia che più delle altre non è in grado di garantire il principio dell’autosufficienza. Proprio le difficoltà di Napoli a smaltire i propri rifiuti imponevano una svolta. Quindici giorni fa la maggioranza ci aveva già provato, ma la sua proposta aveva provocato la dura reazione dell’Udc, che l’ha giudicata eccessiva. L’emendamento è stato quindi riformulato da Gennaro Salvatore (lista Caldoro). La nuova legge riprende le intese istituzionali tra le Province quando, durante le emergenze, mosse dal principio della solidarietà, le Province hanno deciso di accogliere i rifiuti dei territori in difficoltà. Questa formula ha convinto l’Udc, che col vicepresidente della giunta Giuseppe De Mita fa sapere: «Resta confermato il principio della provincializzazione – è la sua tesi – anzi questo testo rafforza le Province e fa salva l’autonomia d’ambito perché non prevede nessuna costrizione. Non si fa altro che esplicitare l’ovvio riprendendo ciò che la legge comunitaria e quella nazionale stabiliscono ratificando ciò che già accade con le intese istituzionali. Con questa legge il potere delle Province viene conservato». Il capogruppo del Pd alla Regione Giuseppe Russo così spiega l’astensione del suo partito:  «Il testo non va oltre le buone intenzioni, non risolve il problema e non chiarisce chi deve intervenire in caso di mancata intesa tra le Province».

Antonio Averaimo

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