San Giorgio a Cremano: prime polemiche in vista delle elezioni del prossimo anno

Prime schermaglie pre-elettorali in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. Maggioranza ed opposizione cominciano a darsele di santa ragione tra dichiarazioni al vetriolo e manifesti affissi per le strade cittadine. In seguito allo scoppio del presunto caso di ‘parentopoli’ al Comune, il clima politico nella cittadina alle falde del Vesuvio si è immediatamente infiammato. A dare inizio alla querelle è stata l’Alleanza dei moderati, coalizione di centrodestra formata da Pdl, Udc, Nuovo Psi, La Destra, Repubblicani, Popolari per il Sud e le liste civiche Per la nostra città e Identità Meridionale che, in un manifesto apparso per le strade cittadine alcuni giorni fa, attacca pesantemente l’amministrazione Giorgiano: “Lo scorso 6 aprile il Tg1 di prima serata ha dato notizia all’Italia intera, da Aosta a Trapani, della parentopoli di San Giorgio a Cremano. Già nel 2008 le foto della nostra città sommersa dai rifiuti fecero il giro del mondo. Giorgiano ha il merito di aver portato la città alla gloria della stampa e della televisione nazionale non certo per la cultura, per Troisi, o per Noschese, nemmeno per le Ville Vesuviane o per il senso civico dei sangiorgesi, ma per squallide faccende di clientelismo e della peggiore politica. E’ arrivato il momento – si legge ancora sul manifesto – che questo pessimo sindaco dia le dimissioni per liberare la città da quei tristi personaggi che lo circondano e che in 4 anni hanno devastato un territorio e distrutto l’immagine della nostra comunità”. Non si è fatta attendere la replica del partito principale che sostiene la maggioranza di centrosinistra, ossia il Pd: “Alcuni esponenti della destra, avvezzi al cambio di casacca a seconda delle loro convenienze (riferimento non troppo nascosto al recente e non ancora digerito passaggio dell’onorevole Bruno Cesario nel gruppo dei Responsabili alla Camera), non hanno trovato di meglio che usare calunnie e menzogne per attaccare l’amministrazione. Ormai la “macchina del fango”è il loro unico strumento di critica politica rimasto e spalleggiata da un Tg1 appiattito su Berlusconi, hanno offeso, di fatto, i circa 80 giovani candidati che hanno superato questa preselezione predisposta da una importante società del nord, accreditata al Ministero della Funzione Pubblica. Tutto questo nel tentativo di screditare e infangare l’amministrazione che, invece, sta ottenendo importanti risultati come: la percentuale della raccolta differenziata arrivata al 45% (e siamo solo a metà città); la riduzione dell’Irpef al 7×1000”. Vedremo chi la spunterà alle elezioni del prossimo anno.

Claudio Di Paola

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