È stato un compromesso a permettere l’approvazione dell’ordine del giorno che ha ottenuto il via libera del consiglio regionale. Nonché la promessa dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano di non aprire nuove discariche. Seconda la maggioranza che governa la Regione Campania, sarà infatti sufficiente ampliare del 15 per cento gli sversatoi esistenti, nell’attesa che vengano completati i termovalorizzatori di Napoli e Salerno. L’emendamento approvato prevede che solo se il piano d’ambito di una Provincia non riesce a garantire il pieno rispetto del principio dell’autosufficienza «per fondate e comprovate ragioni oggettive», l’amministrazione possa rivolgersi alla Giunta regionale, la quale «acquisito il parere dei competenti organi tecnici e tecnico-sanitari» dovrà certificare la fondatezza delle motivazioni adottando un’apposita delibera. A quel punto, entro 45 giorni le altre Province procederanno alla modifica o alla integrazione dei rispettivi piani d’ambito, scatteranno le compensazioni e cesseranno i trasferimenti della frazione umida fuori regione. Tuttavia, perché l’emendamento possa essere concretizzato, la Provincia di Napoli (che soffre di maggiori difficoltà) dovrà però presentare quel piano d’ambito più volte annunciato. La prossima settimana il preliminare sarà presentato in giunta. Per arrivare all’approvazione, secondo i tecnici di piazza Matteotti, ci vorranno poi altri 180 giorni. Il presidente Luigi Cesaro non ha mai fatto mistero di non voler aprire altre discariche sul suo territorio e di puntare a portare nei siti delle altre province la spazzatura di Napoli e del suo hinterland: «Il tema dei rifiuti – ha spiegato al Mattino – non va affrontato con spirito elettoralistico o provincialistico, ma come un problema da risolvere. Qualcuno anche nel mio staff si è mostrato insoddisfatto del provvedimento del consiglio regionale che ovviamente è frutto di una mediazione. Io, invece, ritengo che si sia fatto un primo importante passo, forse l’unico possibile in questo momento nella direzione di una razionalizzazione del sistema rifiuti in Campania». Secondo Cesaro, esiste la chiara impossibilità di aprire nuove discariche sul 97 per cento del territorio della provincia, in base ai vincoli urbanistici e paesaggistici attualmente vigenti. «La Campania è un sistema che gode o resta penalizzato dalla situazione napoletana – ha rimarcato -, basti pensare al turismo o all’agricoltura. Né l’Irpinia né nessun altro territorio campano possono prosperare o andare avanti lasciando indietro la città capoluogo». Peraltro, proprio nel Napoletano arriveranno in futuro i rifiuti delle altre province destinate ai termovalorizzatori. Di questi ultimi si è parlato ieri a Bruxelles, dove l’assessore Romano ha presentato il piano regionale ai rappresentanti della Direzione generale ambiente della commissione europea. I tecnici dell’Ue hanno mostrato soddisfazione per il piano della giunta regionale e hanno apprezzato la disponibilità a sottoporsi alla propria valutazione come segnale di trasparenza.
Antonio Averaimo