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Sant’Antonio Abate: letame inquina la falda acquifera, una denuncia

Questa mattina la Guardia Costiera di Castellammare di Stabia ha scoperto nel Comune di Sant’Antonio Abate un terreno utilizzato come deposito abusivo di letame. L’operazione è scattata durante le consuete attività di tutela ambientale, di monitoraggio della gestione e smaltimento di rifiuti speciali. Gli uomini della Capitaneria di Porto, coordinati dal Capitano di Fregata Giuseppe Menna, sono intervenuti insieme ai tecnici dell’Arpac per ispezionare un fondo agricolo di circa 1000 metri quadrati, in località Marna nel Comune di Sant’Antonio Abate, ed hanno accertato che era stato destinato a deposito abusivo di rifiuti speciali, infatti sono stati rinvenuti circa 650 metri cubi di letame (di probabile origine bovina) stoccati all’aperto e senza alcuna precauzione e autorizzazione sanitaria. I militari e il personale dell’Arpac hanno constatato che il percolato si era infiltrato nel terreno contaminando la falda acquifera che in quella zona è ad una profondità nel terreno di appena 70-80 centimetri. Il fondo agricolo è stato posto sotto sequestro e l’uomo che lo gestiva illegalmente come deposito, M.E. di anni 61, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. “Siamo sconcertati dall’ennesimo episodio criminoso a danno del nostro ambiente – ha commentato il Comandante Giuseppe Menna, che prosegue – È inconcepibile che tali comportamenti illeciti continuino a verificarsi nella nostra regione, che ahimè è già sotto i riflettori nazionali ed internazionali per la crisi dei rifiuti. Il nostro tempestivo intervento dimostra che per la Guardia Costiera di Castellammare di Stabia la difesa dell’ambiente e del territorio è una priorità e che continueremo la nostra azione di contrasto e prevenzione delle condotte illecite”.

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