Cava de Tirreni, strada da intitolare a Massimiliano Randino, il si del Prefetto

Il Prefetto di Salerno, dott. Sabatino Marchione, ha autorizzato il Comune di Cava de’ Tirreni ad intitolare il tratto di strada provinciale di recente costruzione – quello che collega via G. Vitale della frazione S. Lucia con la località Citola del Comune di Nocera Superiore –  al Caporal Maggiore Capo Massimiliano Randino, di origine cavese, vittima a Kabul, il 17 settembre del 2009, di un vile attentato terroristico mentre ottemperava, con la massima dedizione, al compimento degli incarichi affidatigli nell’ambito della missione di pace promossa dall’ONU in Afghanistan.

In realtà, l’attribuzione dei toponimi alle aree di circolazione, disciplinata dalla legge n. 1188/27, deve essere autorizzata dal Prefetto e prevede il divieto di dedicare strade o piazze pubbliche a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Tuttavia, con DM 25 settembre 1992, i Prefetti hanno la facoltà di autorizzare le intitolazioni di luoghi pubblici e monumenti anche a personaggi deceduti da meno di dieci anni, come nel caso di Massimiliano Randino.

<<Apprendo con soddisfazione  –  ha dichiarato il consigliere provinciale nonché vicesindaco Luigi Napoli – la notizia dell’autorizzazione da parte del signor Prefetto. Ho voluto fortemente, in accordo col Presidente Cirielli, che questa strada fosse intitolata a Massimiliano Randino, un cittadino cavese, un eroe della nostra Patria. Egli è stato un chiaro esempio di volontario animato da un altissimo senso del dovere, che ha contribuito ad accrescere il lustro ed il prestigio, non solo del Reparto cui apparteneva, bensì dell’intero Esercito italiano in campo internazionale. Grazie Massimiliano, la Città di Cava è fiera di te>>.

Dal curriculum vitae del giovane Randino, nato a Pagani nel 1977 ma vissuto a Cava de’ Tirreni fino al 1998, dove fu attivo componente dell’Associazione Sbandieratori Città de la Cava “”Li Quattro Distretti”, risalta, in maniera evidente, la sua breve ma intensissima carriera militare. Alla fine degli anni ’90, infatti, si fregia del brevetto di paracadutismo presso l’apposita scuola di Pontecagnano e nel 1999, per assolvere agli obblighi di leva, viene destinato al 231° Reggimento di Avellino. Nell’anno 2000 inizia il percorso di volontario in ferma breve presso il 47° Reggimento “Ferrara” di Barletta e, al termine dell’anno, viene assegnato al Reparto Comando e Supporti Tattici della “Folgore”. Dal 2001 al 2007 partecipa, con il contingente militare italiano, a diverse missioni di pace internazionali, nel Kosovo, in Afghanistan, in Iraq e di nuovo in Afghanistan per la sua ultima missione, dal 10 dicembre 2008 al 17 settembre 2009, giorno del tragico evento luttuoso. Il 6 maggio 2010 viene insignito, da Presidente della Repubblica, della Croce d’Onore alla sua memoria.

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