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Napoli: tre militanti di CasaPound Italia aggrediti davanti all’Università

Tre militanti di CasaPound Italia sono stati aggrediti questa mattina a Napoli davanti alla Facoltà di Lettere dell’università Federico II: uno dei ragazzi, con ferite alla testa, è in attesa di essere sottoposto a una Tac. I tre sono stati riconosciuti e accerchiati da una quindicina di antifascisti, che li hanno aggrediti con manici di piccone, colpendo ripetutamente alla testa Enrico Tarantino. Per lui, dieci punti in testa, ferite al volto e 15 giorni di prognosi. Non contenti, dopo l’aggressione con catene e piccone, gli antagonisti hanno proseguito la loro campagna di violenza, rovesciando un gazebo del candidato sindaco Gianni Lettieri che si trovava poco distante e ferendo anche il ragazzo che si trovava lì.

«Mi trovavo in centro – racconta Tarantino – quando un militante di Cpi iscritto a Lettere mi ha chiamato spiegandomi che un gruppo di esponenti dei centri sociali gli voleva impedire di entrare in università dove questa mattina, come di consueto, doveva seguire i corsi. Sono arrivato sul posto e a Porta di Massa sono stato aggredito verbalmente da un gruppo di persone che mi ha insultato e minacciato. Neanche mi sono reso conto di quello che stava accadendo, che ho visto uscire dall’interno della facoltà una ventina di persone già armate di tutto punto che mi sono venute addosso colpendomi ripetutamente al volto e alla testa».

Emmanuela Florino, coordinatrice di CasaPound Italia Campania in una nota sottolinea che «oggi ricorre l’anniversario della morte di Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù a Milano aggredito a colpi di chiave inglese da un gruppo della sinistra extraparlamentare e morto il 29 aprile 1975 per le gravissime ferite alla testa riportate. È triste e pericoloso che a 26 anni da quella tragedia c’è chi ancora ragiona nello stesso miope modo di allora: qui a Napoli, come a Roma, dove l’ultimo atto di violenza è la bomba lanciata contro la casa del portavoce dell’occupazione a scopo abitativo “Val d’Ala 200”. Per questo invitiamo tutti al più alto senso di responsabilità. Noi un altro Ramelli non lo vogliamo».

Solidarietà agli aggrediti è arrivata immediatamente dai rappresentanti della Confederazione degli Studenti, la maggiore organizzazione studentesca dell’ ateneo: «Agli Studenti della Facoltà di Lettere – dichiarano – va tutto il nostro sostegno e la nostra vicinanza, con la speranza che le lesioni riportate dai ragazzi aggrediti dai neo nazisti siano di lieve entità e che al più possano ritornare alla quotidianità. Un atto ignobile! L’università – spiega Marcello Framondi, segretario regionale della Confederazione – è un luogo e un momento di confronto democratico, di progresso civile e non di aggressione violenta e fisica. Purtroppo quest’oggi è emerso l’impoverimento di contenuti di una certa classe politica che candida nelle proprie liste esponenti della destra neo nazista e adoratori di Hitler».

Catello Somma

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