Vendeva cocaina ai “vip” stabiesi ricevendoli per lo più nella sua villetta nel Centro Antico, a due piani e super sorvegliata. Ieri mattina è finito in manette Raffaele Vitale, 50 anni, pregiudicato per furto e altri reati, considerato fiancheggiatore del clan D’Alessandro, zio del calciatore del Napoli Luigi Vitale (fratello del padre). Il blitz dei carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, diretti dal capitano Gennaro Cassese e dal tenente Fabio Ibba, l’ha sorpreso ancora a casa. In camera da letto, droga e soldi. I militari dell’arma sono giunti in via Marchese De Turris, quartiere Capo Rivo, alle prime luci dell’alba, ma dopo un intenso lavoro di intelligence durato diverse settimane. Gli inquirenti, infatti, hanno più volte verificato la presenza di auto di lusso ferme nei pressi dell’abitazione per alcuni minuti. Spesso si trattava di professionisti, avvocati e medici di Castellammare, che entravano nel portone di casa Vitale, rimanevano pochi istanti e andavano via. Altri controlli mirati hanno fatto emergere il motivo di quelle visite lampo: l’acquisto di dosi di cocaina. Ad attendere i carabinieri ieri mattina, un complesso sistema di videosorveglianza che difendeva l’edificio di due piani nel quale vive il 50enne. A quel punto è partito il blitz dei militari dell’arma, che hanno fatto irruzione in casa del pregiudicato. All’interno della camera da letto, durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato 14 grammi di cocaina già pronta per la vendita. La droga era divisa in 28 dosi, probabilmente vendute ognuna a 100 euro. Vicino allo stupefacente, i militari dell’arma hanno rinvenuto 2800 euro in contanti, denaro considerato provento della vendita di polvere bianca. Droga e soldi sono stati posti sotto sequestro, mentre Raffaele Vitale è stato immediatamente arrestato con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti. Durante le indagini, gli inquirenti hanno documentato un giro di clienti “d’elite”, tutti di Castellammare di Stabia. Professionisti stabiesi, quindi insospettabili che si rifornivano di cocaina proprio da Vitale. Tra i clienti del 50enne, zio del calciatore azzurro Luigi Vitale, c’era un gran numero di avvocati, medici, imprenditori, dunque la “Castellammare bene”, persone disposte a pagare anche di più per essere sicure di poter consumare polvere bianca “sicura” senza essere scoperte. Secondo gli inquirenti, Vitale non sarebbe il solo spacciatore dei “vip” stabiesi, ma potrebbero esserci anche altri complici, anche questi ritenuti vicini al clan D’Alessandro. Il 50enne, a sua volta era considerato un “insospettabile”, poiché nel suo passato non esisteva alcun precedente riconducibile alla compravendita di stupefacenti, pur essendo lui un elemento considerato vicino ad elementi di spicco delle cosche camorristiche stabiesi. La “svolta” dello spaccio potrebbe essere arrivata non molto tempo fa, e anche su questo gli inquirenti continuano ad indagare. Da scoprire anche i fornitori di cocaina.