Sono ben 36 progetti che l’amministrazione qualche mese fa presentò al pubblico in pompa magna, con una mostra permanente, con tanto di pannelli e depliantes, allestita nelle scale e negli uffici della casa comunale. Piccola parte di queste opere appartengono alla manutenzione ordinaria (è il caso del rifacimento di alcuni marciapiedi), altre sono opere utili ed auspicabili, ma una parte di esse, e sono davvero tante, appaiono come l’ennesima irreversibile trasformazione del paesaggio e del territorio.
“Si rischia seriamente di arrivare ad un punto di non ritorno – sostiene l’associazione ambientalista – La cosa più incredibile è che tra i 36 progetti presentati non c’è ne uno solo che parli di parchi a verde, di piste ciclabili, di risparmio energetico, di trasporti ecocompatibili, di energia-solare, di tutela dell’acqua potabile e della qualità del mare, di rifugi per animali d’affezione, di recupero dell’ecosistema dei valloni, ecc. A farla da padrone nella visione “futuristica” di Piano di Sorrento sono sempre e solo i famigerati parcheggi che, assieme al MegaStadio e ad analoghe fantasticherie, contribuiranno al consumo irreversibile di una grossa fetta di Natura.
Tra gli 11 nuovi parcheggi che distruggeranno i tipici giardini e gli aranceti residui: quello di fronte al Cimitero, nel fondo agricolo
E’ semplicemente pazzesco il solo paventare tale violenta trasformazione del paesaggio. Di contro non c’è la minima attenzione per gli alberi, per la natura e per il paesaggio, quasi essi fossero un optional di cui poterne fare a meno.
Persino nel progetto di ampliamento del Cimitero (per aumentare i box-loculi e la rendita ad essi connessa?) non è stato previsto neanche un albero (caso unico in Italia e in Europa!!!) dimenticandosi che i cipressi contribuiscono anche a tenere lontani ratti ed arvicole, ma in compenso le lapidi sono riccamente colorate, forse per non rischiare di sentirsi dire di aver fatto “il cimitero più grigio del mondo?”.
Se a tutto ciò aggiungiamo le opere private, tra ostelli (il cui permesso è stato ritirato dopo la richiesta del WWF), pompe di benzina, villette a schiera, capannoni industriali, casali, stalle per cavalli e ristoranti vari…è facile rendersi conto come il consumo del suolo a Piano di Sorrento negli ultimi 5 anni stia avanzando a ritmi esponenziali.
Ma il comune, a detta del sindaco, sembrerebbe non volersi o potersi intromettere più di tanto negli affari e business dei privati e, di fatto, non fa nulla per bloccare autorizzazioni e permessi di costruire rilasciati, spesso, in barba alle regole stabilite dalla
L’ultimo caso balzato alla cronaca è quello della OSA S.p.a. che in questi giorni sta distruggendo un fondo agricolo di 1000 mq. in via dei Platani per delocalizzare la stazione di carburanti ESSO da via Bagnulo.
“Il sindaco appare quantomeno poco informato sulle leggi vigenti nel comune da Egli stesso amministrato – commenta Claudio d’Esposito – arrivando ad affermare, in una intervista rilasciata di recente alla stampa locale “la competenza non è nostra…il comune si occupa del permesso urbanistico che deve tener conto del PUT, del PRG e del Piano Carburanti approvato…” dimenticando che è proprio il Piano di Distribuzione Carburanti approvato dal Comune di Piano di Sorrento ad obbligare, nella costruzione di nuove pompe di benzina, al rispetto di una distanza degli accessi non inferiore a 95 ml. da incroci stradali!!! Al Comando Vigili di Piano di Sorrento a cui abbiamo chiesto come abbiano potuto rilasciare l’autorizzazione all’apertura del varco incriminato il Comandante ci ha spiegato che per loro “il codice della strada prevede per i varchi una distanza di soli 12 metri”…insomma la legge sarà anche uguale per tutti ma a Piano di Sorrento ognuno applica la legge che ritiene più idonea”. Ferdinando Fontanella