Ercolano, l’associazione antiracket: “Dobbiamo investire sui giovani”

Investire sui giovani e creare maggiori sinergie tra istituzioni e cittadini: questo il messaggio lanciato ad Ercolano dall’associazione antiracket presieduta da Raffaella Ottaviano e coordinata a livello nazionale da Tano Grasso. L’appello è rivolto essenzialmente al potenziamento del dualismo tra pubblico e privato in relazione agli enormi risultati ottenuti da chi ha saputo ribellarsi al malaffare e alla prevaricazione violenta in modo decisivo. “Dobbiamo guardare con fiducia ed investire – ha precisato la presidentessa Ottaviano – proprio sui giovani ovvero sulle nuove leve di un sistema sociale che grazie all’opera instancabile delle Forze di Polizia ha ritrovato sicurezza e credibilità commerciale. In particolar modo l’Arma dei Carabinieri ha svolto un ruolo determinante nel monitorare costantemente le attività dell’Associazione antiracket infondendo letteralmente “coraggio” nei tanti imprenditori ed esercenti che in questo movimento spontaneo trovano oasi sicura dall’impietoso e cinico sistema  malavitoso. In tal direzione occorre far confluire i giovani che debbono oggi più che mai riconoscere nelle uniformi dello Stato e nella Magistratura gli unici veri referenti per ogni onesto contribuente”.  Lo stesso  sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo si è più volte espresso in termini lusinghieri nei confronti dell’associazione antiracket accompagnando materialmente la stessa nelle “passeggiate educative” a mezzo delle quali diffondere cultura di legalità e fiducia nelle istituzioni tra gli esercenti. “Non c’è sviluppo socio economico senza sicurezza – ha precisato il consigliere del Pd Luigi Fiengo- è quindi massimo sostegno all’associazione antiracket e a quanti , volontari e non , giorno per giorno si adoperano per tutelare la qualità d’esistenza del popolo ercolanese”. Sintetico ma incisivo il pensiero di Fiengo a monte di un’azione condotta da sempre in favore della formazione professionale dei giovani e del rispetto delle leggi all’interno di un territorio particolarmente ostico da gestire data l’eterogeneità dello stesso.  “Credo ciecamente nella sinergia tra i comuni vesuviani e nelle potenzialità appena scalfite di un territorio a cui siamo fieri di appartenere e in cui operiamo nel pieno rispetto della deontologia civile alla base di qualsivoglia processo evolutivo che si svolga  in comunità moderne degne di tale appellativo”. Con queste parole il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Pino Capasso ha voluto rimarcare la necessità di cooperare alla costruzione di un humus vesuviano in cui poter concretamente parlare di legalità e sviluppo socio economico  considerando l’intero interland vulcanico quale unica grande risorsa mediterranea.

Alfonso Maria Liguori

 

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.