Wild wild bohémienne

Stampe iperchic , romantiche , con riferimenti ai Seventies e agli Eighties . Molte le chiavi di lettura di una tendenza tra le più forti della stagione , dominata da palette che vanno dal neutro al vitaminico . In passerella pattern che riprendono motivi tipici di foulard e fantasie geometriche e che nell’immaginario moda ( e collettivo ) vengono associati allo stile targato Emilio Pucci .

Stile oggi (ri)elaborato  da Peter Dundas  con gusto personalissimo . (Forse) tra i più riconoscibili dell’ultima generazione di designer . Donne infatti  sfacciatamente sexy , spesso (s)vestite di poco , che ammiccano all’anima più rock anni ’70 . Un’immagine forte , che lo ha portato anche a prendere le distanze da stagioni e tendenze , e che ha trafuso anche nelle collezioni di Pucci , di cui è direttore artistico dal 2009 . Quella estiva non fa eccezione , anche se il mood è in qualche modo reso più leggero e rilassato dall’influenza di colori e atmosfere delle isole Cicladi , ultima passione geografica del designer .

Una sexy ragazza Tex Mex avenue , nomade vagabonda , pronta a indossare , al posto dei classici texani , avvolgenti cuissard  di pelle stringati abbinandoli ad ondeggianti abiti di chiffon adornati da ruches e dalle stampe simbolo del marchio .

Pura predilezione per i pants a zampa di elefante portati con blazer sartoriali , slim , dai colori pastello .  Ma è soprattutto la pelle a dar(l)e il meglio rifuggendo da ogni clicché , puntando su un’allure sofisticata e vissuta , fatta di tagli inconsueti , trattamenti effetto vintage e incursioni nel patchwork . Tocco very cowgirl dunque per le giacche di pelle o cuoio profilate , con frange , abbinate ad abiti lunghi in jersey stampato e specchietti applicati . Non manca il tocco prezioso dei capispalla in rettile lavato , adorno di frange e cucitore décor .

Lunghezze mini per le tuniche e shorts , extralong per gli abiti peplo e pants a zampa .

Seta , chiffon , pelle, suède , pitone e daino tutti trattati come fossero sbiaditi dai raggi del sole . Voile di cotone mescolato al jersey e allo shantung di seta in un turbinio etereo e seducente allo stesso tempo grazie ai guizzi maliziosi del pizzo ricamato e adorno di specchietti .

Ed è proprio la lavorazione quella che merita una lente d’ingrandimento . Come quella dello splendido dress lavorato color carne. Base fatta di tulle ( color carne ) – doppiato di chiffon  all’interno – su cui è stata applicata , di taglio , una fettuccia di plissé di seta : permettendo di ricreare il disegno del pizzo guipere , dando tridimensionalità al decoro , tutto giocato sui toni nude . Una lunga fettuccia di camoscio con funzione di laccio trattiene lo scollo abissale del miniabito . Lo stesso materiale è usato per profilarne i bordi . Le decine di piccole nappe che lo decorano sono fatte di fili di seta , mentre ogni spazio vuoto è riempito di ghirigori e volute di microperline che ricordano l’arte tessile della Turchia , grazie anche a degli specchietti tondi di diverse dimensioni che contribuiscono a dare luce all’insieme neutro .

L’allure etnostyle viene accentuata dalle borse di tela tessuta o stampata e profilata di cuoio e dalle bisacce piatte di pelle e rettile colorato con frange . Tocco Seventies /bohémienne il foulard stampato per i capelli .

Ad affiancare le stampe simbolo e i lunghi abiti a sirena – segno distintivo dello stilista – ecco  sahariane di suède , gonne vaporose nei toni del blu e del bianco , minivestiti e lunghe casacche in pizzo noir dal mood rock .

Il bianco immacolato di certe tipiche casette, lo zafferano , il  marrone cacao, l’ocra e la terra di Siena si mescolano all’ azzurro del mare e del cielo, al rosa e al nero dark per poi tuffarsi nel  beige,  caramello e   carne .

Una collezione che rievoca un’isoletta greca , i colori del mare e della sabbia con sottofondo tipico di un Rodeo drive .

Una donna come una vagabonda bohémienne di lusso per noi..casual secondo Pucci by Dundas. Questione di (wild ) stile .

 

M.Chiara D’Apolito

 

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