Pompei: sesso in auto di fronte agli scavi archeologici. Denunce e provvedimenti di contrasto

Sesso in auto di fronte agli scavi archeologici: è di otto persone denunciate per atti osceni in luogo pubblico e di 4 persone deferite per inosservanza al foglio di via da Pompei il bilancio di una nuova attività di contrasto al fenomeno della prostituzione messa a segno dai carabinieri negli ultimi dieci giorni. Le denunce sono arrivate al termine di un servizio finalizzato al contrasto del fenomeno della prostituzione sulla pubblica via, attuato dai carabinieri di Pompei, coordinati dal luogotenente Tommaso Canino, tra lo scorso 23 aprile e il 2 maggio. Il servizio di prostituzione come al solito è stato effettuato nelle zone circostanti la passeggiata archeologica da via Plinio a via Villa dei Misteri e in alcuni tratti di viale Mazzini (all’altezza di via Stabiana e della stazione delle ferrovie dello stato). L’operazione segue di poche settimane un’altra analoga, che pure aveva portato alla denuncia, sempre a piede libero, di altre 14 persone per gli stessi reati. Le denuncie per atti osceni in luogo pubblico riguardano otto persone, deferite in quanto consumavano atti sessuali all’interno di autovetture, appartandosi nei pressi degli scavi archeologici. Le violazioni del foglio di via obbligatorio da Pompei, nei confronti di prostitute già allontanate in precedenza, hanno invece portato alla denuncia di altre quattro persone. Lo strumento principale per il contrasto alla prostituzione resta quello dell’elevazione del foglio di via obbligatorio da Pompei nei confronti delle prostitute ma, come si è verificato alcuni mesi fa, ci sono anche squillo che hanno collezionato ben venti fogli di via l’uno dietro l’altro prima di desistere e farsi rivedere dopo qualche mese. Ora invece, la contestazione del reato di atti osceni in luogo pubblico sembra dare risultati considerevoli alle operazioni antiprostituzione delle forze dell’ordine. Lo scenario naturalmente è sempre lo stesso, vale a dire la zona di via Plinio e della passeggiata archeologica che, invece di essere il biglietto da visita della città per i turisti, sembrava essere fino a poco tempo fa sempre più una “red light zone”, infestata com’è da “squillo” di professione, ad ogni ora del giorno e della notte. Più volte erano stati gli stessi residenti a “intervenire”, preoccupati per lo spettacolo indecoroso che si materializzava anche sotto gli occhi di bambini e ragazzini minorenni, cercando di convincere le prostitute ad allontanarsi. Ma per tutta risposta hanno ottenuto solo rifiuti e, in qualche caso, anche minacce. Lì ormai ogni giorno si consuma una rappresentazione del grottesco, con la presenza di lucciole a qualsivoglia ora del giorno, dalle prime ore della mattinata all’ora di pranzo, dal primo pomeriggio al tramonto, fino a notte inoltrata e con i clienti a fare la fila o il carosello nelle auto per aspettare il proprio turno. Davanti a quello spettacolo bizzarro e continuo ogni giorno passa di tutto, dai turisti agli studenti, dai pendolari ai pellegrini diretti al Santuario. I costanti interventi delle forze dell’ordine, come dimostrano gli ultimi blitz condotti dai militari dell’arma, hanno però fortemente ridotto il fenomeno nei pressi della zona archeologica.

Marco Pirollo

 

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